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Numero 9(73)
Chiusa la rappresentanza NTV in Bielorussia

    Il Presidente della Bielorussia Aleksandr Lukascenko, ispirandosi evidentemente alla sparizione del canale televisivo TVS dall’orizzonte russo, ha deciso anche lui di disfarsi di una TV russa poco comoda. Il 5 luglio, Pavel Selin, il corrispondente della NTV, è stato deportato dal paese: formalmente, per il reportage che aveva preparato sui funerali dell’eminente scrittore bielorusso Vassil Bykov. Ma in realtà si trattava di ridurre il numero di canali televisivi attraverso i quali dalla repubblica filtrano verso il resto del mondo informazioni attendibili. Che il vero motivo sia proprio questo e non quello sulle qualità del corrispondente è stato confermato proprio un paio di giorni dopo, quando la dirigenza del canale televisivo non ha accettato la formula di compromesso proposta: gli uomini della TV chiedono perdono a Lukascenko, e ottengono in cambio l’autorizzazione a continuare il lavoro. E’ chiaro che in tal caso si ridurrebbero notevolmente i loro diritti e le loro possibilità. “Siamo dell’opinione che il nostro corrispondente avesse svolto il suo lavoro in modo onesto e corretto, proprio come deve fare qualsiasi giornalista”, ha detto Nikolai Senkevich, il direttore generale della NTV. Per tutta risposta, il Consiglio dei ministri di Bielorussia ha deciso di chiudere l’ufficio di rappresentanza della NTV a Minsk. Non ci resta che ringraziare Lukascenko per il fatto che Selin non abbia fatto la fine di un altro giornalista russo, Dimitri Zavadskij, sparito senza lasciare tracce nel 2000, e secondo alcune informazioni, eliminato dallo “squadrone della morte” pro Presidente.
    Secondo un’altra ipotesi, la deportazione della NTV, cosi’ come il rifiuto ostentato di firmare l’accordo già pronto per l’introduzione del rublo (a livello di girobanca) sul territorio bielorusso, non sono che i nuovi sotterfugi del “piccolo padre” bielorusso prima dell’inizio del prossimo round di trattative sul prezzo del patrimonio bielorusso ambito dalla Russia, e del gas russo, grazie al quale il regime di Lukascenko, in sostanza, continua a stare a galla.
    Il management della NTV ha dichiarato di aver intenzione di “intraprendere tutti i passi necessari e sufficienti per far tornare la rappresentanza del canale in Bielorussia”. E’ stato sostenuto dal Ministero della stampa di Russia, che ha stimato la dèmarche di Lukascenko come una pressione esercitata sui mass media russi. Non è chiaro peraltro se i dicasteri russi riusciranno a far rigare dritto l’”alleato” imprevedibile o no. Ma è possibile che almeno dopo quanto è accaduto la Russia si metterà’ a cercare un nuovo leader bielorusso che potrebbe essere diverso da Lukascenko. Altrimenti il nostro Paese rischia di perdere per sempre la Bielorussia, la cui popolazione a poco a poco comincia ad avere un atteggiamento ostile nei confronti della Russia.

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