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Numero 14(78)
Intervista agli Addetti Militari della nostra Ambasciata a Mosca

    In vista della ricorrenza della Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, che si celebra il prossimo 4 novembre, il nostro giornale ha intervistato gli Ufficiali della Rappresentanza Militare presso l’Ambasciata di Italia a Mosca. Essi rappresentano le nostre Forze Armate presso la Federazione Russa. Hanno risposto alle domande l’ Addetto per la Difesa e l’ Esercito e Capo della Rappresentanza Militare, Generale di Brigata Giuliano Giglio, l’Addetto per la Marina, Capitano di Vascello Marco Scano e l’Addetto Aeronautico, Colonnello Pilota Antonio Posocco.

    Il Generale Giglio ha illustrato brevemente la missione degli Addetti Militari della Nostra Ambasciata. Come il nostro Ambasciatore e’ il Rappresentante dello Stato e del Governo Italiano sul suolo russo, così gli Addetti Militari rappresentano il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore della Difesa presso le Autorità Militari del Paese ospitante. Le dimensioni della Rappresentanza e il grado ricoperto dagli Addetti Militari sono strettamente connessi alla rilevanza che il Paese riveste, nell’ambito delle relazioni internazionali e militari, con il nostro. Il fatto che la nostra Rappresentanza Militare a Mosca sia diretta da un Ufficiale Generale e’ un segno palese dell’ importanza che hanno per l’ Italia i rapporti con la Federazione Russa sul piano militare, oltre che economico e culturale. I tre Ufficiali sono accreditati non solo nella Federazione Russa, ma anche in altri paesi dell’area, quali l’ Armenia, la Bielorussia, la Georgia, il Kazakhstan, il Tajikistan, il Turkmenistan e l’ Uzbekistan.
    Come ribadito dal Capo della Rappresentanza Militare, le attività dell’Ufficio sono incentrate su tre principali settori e sono tutte rilevanti per importanza, livello e qualità dell’impegno che deve essere profuso per il loro assolvimento.
    Senza ombra di dubbio il principale compito è quello di Promuovere la Cooperazione Militare fra i due Paesi sia sul piano strettamente tecnico-militare sia fornendo adeguato supporto alle nostre Industrie della Difesa. Solo alcuni esempi al riguardo. La realizzazione congiunta del progetto Yak-130, aereo che può essere utilizzato flessibilmente per addestramento e esercitazione, come sottolineato dal Colonnello Posocco, è un esempio eloquente dell’ efficacia di questa cooperazione, alle spalle della quale vi sono mesi e mesi di preparazione. Nel settore navale, nel prossimo anno saranno svolte manovre congiunte fra Unità delle Marine dei due Paesi, ad ulteriore dimostrazione dell’elevata qualità dei rapporti instauratisi. Anche questo evento richiederà, come evidenziato dal Capitano di Vascello Scano, una preparazione impeccabile, così come è stato per la recente visita di Unità della Marina Russa in Sardegna, in occasione della visita estiva del Presidente russo Putin. E’ inutile nasconderlo, sono proprio i militari quelli che credono maggiormente alla utilità della cooperazione e si adoperano concretamente e efficacemente per realizzarla.
    Ulteriore importante compito è quello della Rappresentanza, in senso stretto, ovvero mostrare l’Uniforme Italiana nei diversi consessi internazionali, per attestare la presenza attiva della Bandiera d’Italia. Compito, questo, che si esplica intrattenendo fattivi rapporti con i colleghi delle Rappresentanze Militari degli altri Paesi accreditati presso la Federazione Russa. L’attività diventa talvolta estenuate, per l’impegno e il tempo ad essa dovuto, ma è sempre fonte di momenti piacevoli per il clima di amicizia che esiste nella Comunità Internazionale degli Addetti Militari e per l’arricchimento culturale che le relazioni interpersonali sviluppano.
    Infine, ma non ultimo per importanza e impegno, è il Supporto alle Delegazioni Ufficiali che sempre più frequentemente giungono per visite istituzionali. Come la recentissima visita del Ministro della Difesa, Onorevole Antonio Martino, che ha incontrato a Mosca il suo omologo russo Sergey Ivanov. Vi è, inoltre, l’ organizzazione di visite di Reparti Militari, come quella avvenuta, recentemente, a Tashkent, in Uzbekistan, dove ha avuto luogo un convegno militare cui ha partecipato un Reparto di Alpini e ancora la partecipazione delle Frecce Tricolori al salone aeronautico Maks 2003 e quella di una delegazione della Marina Militare al Salone Navale di S. Pietroburgo. E ancora vi è tutta l’attività di supporto ai velivoli che atterrano e sorvolano il territorio russo. Lo sforzo organizzativo richiesto e’ tutt’altro che irrilevante perché devono essere curati, in modo certosino, tutti gli aspetti connessi, dall’ ottenimento dei permessi e delle “diplo clearances” alla predisposizione dei rifornimenti di carburante, all’alloggio degli equipaggi e al loro trasporto.
    Alla domanda su quali sono le prevedibili evoluzioni dei rapporti sul piano militare con i russi, il Generale Giglio ha citato quelle che sono state le parole, più che eloquenti, dello stesso Ministro della Difesa russo, Sergey Ivanov, secondo cui i rapporti con l’ Italia, anche sul piano militare sono improntati ad “apertura, affiatamento, affidamento e partnership” E, a questo riguardo, ha aggiunto che il buon andamento di tutte le attività è assicurato da quella che, non esita a definire, è una vera e propria “luna di miele” fra il nostro Primo Ministro Silvio Berlusconi ed il Presidente Russo Vladimir Putin. Al di là di contenuti problemi legati a una residua rigidità burocratica, quello che e’ evidente, oggigiorno, è il grande desiderio manifestato dal militari russi di cooperare, ricercando spazi di apertura, senza più remore reciproche. L’ autunno 2003 e’ stato denso di appuntamenti importanti per i militari dei due paesi: la già citata visita del Ministro Martino nei gg. 18-20 ottobre e’ stata preceduta, il 6-11 ottobre, dai lavori della Commissione Mista Italo-Russa per la cooperazione militare, copresieduta dal Segretario Generale della Difesa, Ammiraglio di Squadra Gianpaolo Di Paola e dal Generale russo Yuri Khoziainov, Vicepresidente del Comitato di Stato Russo per la Cooperazione Tecnica Militare.
    Anche in un campo non specificamente militare, ma ad esso attiguo, quello dei rapporti con i veterani di guerra, i nostri Addetti militari vedono un importante momento per consolidare il nuovo clima di reciproca fiducia, onorando la giusta sepoltura delle spoglie dei nostri caduti e, con questo gesto, seppellendo insieme “incomprensioni” del passato. Per tutto questo, il Generale Giglio e’ estremamente grato all’Ente russo “Memoriali militari”, diretto dal Sig. Bystritsky, il lavoro del quale ha consentito il reperimento delle salme dei nostri caduti della II Guerra Mondiale. Lo scorso 1 ottobre i resti mortali di 568 caduti hanno fatto il loro rientro in Patria.
    E, sempre in questo ambito, va ricordata l’ assistenza prestata alle nostre Associazioni d’ Arma e di ex-combattenti, in particolare quella degli Alpini, che, con un gesto di grande umanità e coraggio, tornano in pace in quei luoghi dove un tempo combatterono. Lo scorso settembre 600 Alpini, con i loro famigliari, si sono recati a Rossosch, nei luoghi dei fatti d’ armi della nostra sfortunata campagna di Russia. Proprio a Rossosch, 10 anni fa, gli alpini avevano iniziato la costruzione, con il proprio lavoro volontario, di un asilo per i bambini del luogo. Sono tornati per festeggiare la loro creatura. Una grande dimostrazione di quell’umanità della quale gli stessi russi, allora nostri avversari, ci danno atto. Un evento per la cui organizzazione e’ stato determinante il ruolo dell’ Associazione Nazionale Alpini, capeggiata dal Notaio Giuseppe Parazzini, ed al quale ha preso parte il Comandante delle Truppe Alpine oltre che l’Addetto per la Difesa.
    A memoria della visita della Fanfara dei Bersaglieri, che aveva corso sull’ Arbat nel 1998, e dopo quelle degli Alpini, delle Frecce Tricolori e delle navi militari italiane nei porti della Federazione Russa, il Generale Giglio sarebbe lieto di poter organizzare, durante il suo servizio a Mosca, la visita del Reparto che egli comandò, “le famose Voloire del Reggimento Artiglieria a Cavallo” ed anche, perché no, lo scambio di visite fra i “Suvorovtsy”, i cadetti delle scuole militari russe ed i cadetti della Nunziatella, della quale egli è stato Preside. I nostri Addetti Militari hanno tutti ribadito la propria soddisfazione di prestare servizio in questo grande Paese, ricco di gente colta ed al tempo stesso aperta all’altrui cultura, orgogliosa della propria tradizione. Così e’ la gente russa e così noi, Ufficiali Italiani, dobbiamo essere. Un riconoscimento eloquente di cio’ che ci unisce e ci porta ad essere amici.
    Gli Addetti Militari rivolgono un sentito grazie al giornale ESPRESSO e un saluto cordiale a tutti gli italiani che vivono in questa Grande Nazione.
    Da parte nostra i migliori Auguri per la Festa delle Forze Armate e di un buon lavoro.

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