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Numero 3(48)
Cosi´ parlo´ Nanni Moretti...

    Nessuno avrebbe immaginato che una “normale” manifestazione voluta dai Democrati di sinistra sul tema della Giustizia si sarebbe trasformata in un’occasione di scuotimento per l’intero panorama politico, soprattutto dell’opposizione.
    Tutto è capitato quando, improvvisamente e fuori programma, il regista Nanni Moretti, da sempre uomo ulivista e attualmente in corsa per l’Oscar con il suo “La stanza del figlio”, ha chiesto la parola e dai microfoni ha lanciato un durissimo anatema contro la dirigenza dell’attuale minoranza. “Con questi uomini non vinceremo mai” è stato il succo del discorso dell’uomo di cinema. Qualcuno se n’è andato indignato, altri hanno manifestato il loro dissenso, il fronte degli intellettuali si è spaccato, D’Alema ha preso le distanze senza tuttavia strappare, il leader dei Ds, Pietro Fassino, ha scritto una lettera a Moretti invitandolo a non limitarsi a parlare ma a darsi da fare.
    Sullo sfondo di quanto accaduto evidentemente alcune insofferenze che travagliano il mondo della sinistra.
    Un rimprovero che molti fanno a chi ha governato il Paese fino a qualche mese fa, ad esempio, l’incapacità di chiudere l’annosa questione del conflitto di interessi, che di fatto ha portato l’attuale Presidente del Consiglio ad avere in mano tutto il sistema della comunicazione televisiva, proprio in assenza di una specifica normativa.
    Ma chi potrebbe prendere in mano efficacemente la guida dell’opposizione? Ovunque si è ribadita la piena fiducia a Rutelli, nonostante i dissapori tra Margherita e Ds, ma c’è chi sogno un ritorno di Prodi. Il quale, da parte sua, ha detto chiaramente che al momento è impegnato in un’avventura “entusiasmante” che lo assorbe totalmente. Bisognerà vedere cosa deciderà di fare l’attuale leader europeo alla fine del suo mandato.
    Molto delicata la situazione sindacale. Il fronte Cgil, Cisdl, Uil si è decisamente spaccato sul tema della revisione dell’articolo 18 (licenziamento senza giusta causa) e più in generale sul futuro della previdenza e le deleghe affidate al ministro Maroni. Dal congresso nazionale di Rimini, la Cgli ha ribadito la propria intransigenza, che dovrebbe avere come sbocco lo sciopero generale. Più morbide le altre associazioni di categoria, che non negano al Governo margini di trattativa. L’intervento di Cofferati di fronte ai suoi è stato particolarmente duro e qualcuno ha voluto intravedere nelle parole del leader Cgil la premessa ad un suo non lontano ingresso in politica, assumendo le vesti dell’uomo forte che da più parti si invoca.. Rimane il fatto che la “triplice” sta vivendo momenti di grande tensione, rispetto alla quale il Governo potrebbe anche sentirsi avvantaggiato.
    Intanto sta venendo al pettine un altro nodo che potrebbe intorpidire ulteriormente le acque già agitate della politica italiana: la Rai tra non molto dovrebbe infatti procedere al rinnovo della cariche. Berlusconi ha detto chiaramente che l’attuale dirigenza ha fatto di tutto per affossarlo, soprattutto in campagna elettorale, quindi è ipotizzabile un radicale mutamento, nonostante il Presidente della Camera, Casini, e del Senato, Pera, cioè coloro che di fatto dovranno operare le scelte, abbiano in più occasioni affermato di puntare a uomini competenti e obiettiv (perfino il presidente Ciampi si è impegnato a sottolineare la necessità di un’informazione pubblica corretta e obiettiva).
    Sulla partita Rai sta investendo molto anche la Lega: Bossi ha detto a chiare lettere di volere un suo uomo in Consiglio di amministrazione e soprattutto di puntare al controllo di alcune significative sedi regionali (Milano, Torino, Venezia); i giochi tuttavia sono ancora aperti. Alcuni Governatori, come il veneto Giancarlo Galan, hanno messo duramente sotto accusa le redazioni locali, e lo scontro in atto potrebbe anche trasformarsi un una durissima controversia tra mondo politico e quello dell’informazione, non escluso l’Ordine e il sindacato dei giornalisti.
    Intanto è passato il testo di legge proposto dal Ministro Letizia Moratti che dovrebbe rinnovare definitivamente la scuola italiana. A dire il vero rimangono molte incertezze: si sa di sicuro che continueranno a vivere le scuole elementari (a cui si potrà accedere anche a cinque anni e mezzo!) e quelle medie, mentre le superiori dovrebbero mutare radicalmente coinvolgendo in particolare gli enti locali (Regioni) e il mondo produttivo. Ma il tutto si presenta ancora nebuloso e soltanto nei prossimi mesi si potranno avere i dovuti chiarimenti..
    In fine una notizia a metà strada tra il serio e il faceto. Qualche tempo or sono il Governo aveva deciso che non sarebbe stato più possibile vendere al bar il bicchiere di acqua minerale. Motivi igienici suggerivano infatti di servirsi soltanto di confezioni “usa e getta”. La scelta aveva creato non pochi imbarazzi sia tra i fornitori che tra i consumatori; così il provvedimento è stato ritirato e i barman potranno continuare ad usare ancora bottiglie già aperte.
    Succede anche questo: qualche volta il buon senso trionfa.

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