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Numero 1(81)
L’economia russa sta bene:
i risultati del 2003 e le previsioni generali per il 2004


    Nel valutare la situazione odierna in Russia, pur rilevando una serie di problemi, compreso l’arresto di uno degli imprenditori più importanti del Paese e la sconfitta subìta alle elezioni politiche dai partiti che sostengono lo sviluppo del business, gli esperti hanno segnalato un incremento dell’economia russa nel 2003: la sua crescita ha confutato le precedenti previsioni pessimistiche ed è stata sufficiente per far crescere, in forma nominale, il rublo rispetto al dollaro, per la prima volta da quando sono cominciate le riforme. Convocando l’ultima volta nel 2003 i suoi ministri, il premier Mikhail Kassianov ha definito l’anno uscente “uno dei più proficui per l’economia russa dall’inizio delle riforme economiche”. “Il Presidente fa notare come il Paese sia pronto per un forte balzo in avanti, in tutti i settori. Ciò coincide con la visione del Governo secondo il quale l’economia sarebbe pronta per tale balzo. Le riforme possono essere mandate avanti più rapidamente e in tutti i settori”, ha ribadito Kassianov.

Le realizzazioni dell’anno
    Secondo il primo scenario dello sviluppo economico sociale del Paese per gli anni 2004-2006, sviluppato dal Ministero per lo sviluppo economico, nel 2004 l’economia della Russia dovrebbe crescere del 3,9%, secondo lo scenario numero due, la crescita dovrebbe essere del 5,2%. La sorpresa economica più piacevole concerne i tassi alti della crescita economica, i quali, secondo i dati del Comitato statale per le statistiche della Federazione Russa, già negli 11 mesi del 2003, sono stati del 6,8%. E l’anno intero, secondo quanto affermano gli esperti, sarebbe finito con il 7% di crescita. Il numero di occupati nell’industria intanto non aumenta, il che dimostra la crescita della produttività del lavoro. All’inizio dell’anno le previsioni di crescita economica erano del 3,5%-il 4,5%. Gli economisti non affermano affatto che il doppio superamento delle previsioni sia dovuto solo ai prezzi alti delle materie prime e di altre merci esportate dalla Russia negli altri Paesi del mondo.
    A detta di Kassianov, il contributo dei settori legati alle materie prime alla crescita economica in Russia, nel 2003 e’ stato meno di un quarto, il che dimostra le realizzazioni del Governo nella diversificazione dell’economia.
    Il fattore delle materie prime non è stato quindi l’unico a catalizzare l’aumento del PIL. Sono evidenti i cambiamenti positivi avvenuti nello stesso modello della crescita economica (così, ad esempio, il business russo si è impegnato seriamente nell’aumento della competitività della produzione, il che potrebbe spiegare il boom degli investimenti: negli 11 mesi del 2003, l’aumento degli investimenti in capitale fisso ha raggiunto il 12%). I prezzi del petrolio hanno permesso di mantenere il livello alto della liquidità e il finanziamento interno poco costoso per le società russe. E sebbene il rafforzamento nominale del rublo sia stato assai rapido e si fosse temuto che i settori russi della trasformazione non potessero resistere alla concorrenza da parte delle importazioni, la crescita si è verificata non solo nei settori estrattivi, ma anche nell’industria della trasformazione, a eccezione dell’industria leggera che ha subito un calo del 2,5%. E’ aumentata anche la quota parte della produzione dei servizi, mentre la produzione di merci è diminuita.
    Anche la crescita del PIL del 2003 può essere riconosciuta come un risultato assai discreto, in confronto all’Europa in fase di ristagno ed agli indici più contenuti degli USA. Nel 2003, secondo i dati preliminari, la crescita del PIL ha raggiunto il 6,6%-il 6,8% con l’aumento di investimenti da record: il 12 percento. Il volume del prodotto industriale lordo nel 2004 deve ammontare a 15,3 trilioni di rubli, e secondo quanto ha detto il ministro della finanza Aleksei Kudrin, si programma di contribuire alla crescita del PIL piuttosto con lo sviluppo dell’economia russa che con la congiuntura esterna favorevole. Kassianov ha riferito inoltre che i risultati dell’attività del Governo permettono di segnalare il raggiungimento della traiettoria che porta verso il raddoppio del PIL.
    Produzione industriale. Negli anni 2003-2006 si prevede l’aumento del volume complessivo della produzione industriale del 19%-23%, rispetto al 2002. Si presume che la crescita maggiore debba toccare il settore metalmeccanico e la lavorazione dei metalli (il 30%-34%), l’industria dei materiali da costruzione (il 27%-il 33%), l’industria chimica e petrolchimica (il 17%-il 20%) e quella alimentare (il 22,5%-il 25%). Secondo i pronostici negli anni 2004-2006 deve verificarsi un aumento degli investimenti in capitale fisso, e il maggiore effetto positivo della liberalizzazione del regime fiscale nei confronti dei tassi di aumento degli investimenti si prevede per gli anni 2005-2006.
    La Finanziaria 2004. Secondo quanto ha detto il primo ministro Mikhail Kassianov durante l’incontro con il Presidente Vladimir Putin, “le previsioni di bilancio delle entrate sono state superate, e hanno costituito il 101 percento”. In questo modo, il budget è stato realizzato nel 2003 con un attivo dell’1,7% del PIL, le entrate nel budget federale della Russia sono state, secondo i dati preliminari, di 2,588 trilioni di rubli, le uscite nel 2003 hanno totalizzato 2,370 trilioni di rubli. Secondo quanto ha detto il primo ministro Mikhail Kassianov al suo incontro con il Presidente Vladimir Putin, “le previsioni delle entrate di bilancio sono state superate: è stato realizzato al 101 percento”. In questo modo, il bilancio è stato realizzato nel 2003 con un attivo dell’1,7 percento del PIL, mentre le entrate di bilancio nel 2003 sono state, secondo i dati preliminari, di 2,588 trilioni di rubli, e le uscite, sempre nel 2003, hanno totalizzato 2,370 trilioni di rubli. Perciò il grande attivo di bilancio e quindi anche la riserva finanziaria accumulata consentiranno al Governo di sentirsi a proprio agio nel 2004, indipendentemente da quanto si ridurranno i prezzi del petrolio.
    Secondo il progetto di legge, il Governo prevede che le entrate del bilancio federale nel 2004 ammonteranno 2,742 trilioni di rubli (il 17,9% del PIL), le spese a 2,659 trilioni di rubli (il 17,4% del PIL), l’ attivo a 83,4 miliardi di rubli (lo 0,5% del PIL). I risultati della realizzazione del bilancio, ha rilevato il premier, hanno permesso di costituire un fondo di stabilizzazione, con la cifra iniziale di oltre 100 miliardi di rubli, la cui presenza contribuisce all’aumento del rating creditizio della Russia.
    In genere, gli esperti ritengono che nel Paese si mantenga una stabilità macroeconomica: il rublo, pur essendosi indebolito parecchio rispetto all’euro, si sta rafforzando nei confronti del dollaro, il che è dovuto alla congiuntura internazionale favorevole e alla svalutazione del dollaro sui mercati valutari internazionali, le riserve auree valutarie aumentano (sono quasi raddoppiate in un anno: da 47, 8 miliardi di USD al 1 gennaio fino a 71,8 miliardi di USD al 12 dicembre del 2003, essendo l’ultima cifra il massimo storico), gli investimenti e gli stipendi crescono, il deflusso dei capitali non è critico per la bilancia dei pagamenti (secondo le Linee fondamentali della politica monetaria e creditizia della Russia per il 2004, il deflusso dei capitali privati dalla Russia si prevede di essere di circa 5,5-5,6 miliardi di USD).
    L’inflazione, come si prevedeva, e’ stata del 12,0 percento”, ha detto Kassianov, e ciò permette al Governo di sostenere con sicurezza che nel 2004 essa non debba superare l’8%-10%, nel 2005 il 6,5-8,5%, nel 2006 il 5,5- 7,5%. Il capo dell’esecutivo ha anche comunicato che entro la fine di gennaio il Governo avrebbe approvato una serie di provvedimenti mirati alla realizzazione della Legge finanziaria 2004.
    L’indicatore importantissimo del mercato dei titoli, l’indice RTS, è aumentato in un anno di quasi il 60%: da 360 (al 4 gennaio) fino a 570 (al 24 dicembre) punti percentuali, mentre la capitalizzazione del mercato al 24 dicembre ha superato 144 miliardi di USD.
    Il debito estero. Per il pagamento del debito estero da gennaio a dicembre 2003 sono stati spesi 175.8 miliardi di rubli, ossia il 86.7% di quanto destinato annualmente dal bilancio. In dicembre queste spese sono state finanziate a 10.4 miliardi di rubli, cioè al 51.2% del volume precisato di dicembre. Nel corso dell’anno sono stati spesi 45,1 miliardi di rubli, ossia il 95.4% di destinazioni budgetarie annuali, per il pagamento del debito interno municipale e federale.
    In tutto, il finanziamento del pagamento del debito pubblico nel 2003 e’ stato pari al 88,3% delle destinazioni annuali. Il risparmio è dovuto all’ elevato tasso di cambio nominale del rublo rispetto al dollaro USA, nonché al fatto che non è stato realizzato il cambio del debito commerciale dell’ex URSS, nonché del debito dell’ex URSS nei confronti della Banca internazionale degli investimenti e della Banca internazionale della cooperazione economica per le euroobbligazioni della Federazione Russa.
    Nel gennaio del 2004, il Ministero delle finanze della Federazione Russa ha in programma di spendere per il pagamento del debito estero circa 1.017 miliardi di USD. Ciò è documentato dai dati presentati dal Ministero della finanza. Di questa cifra ai Paesi creditori ufficiali saranno trasferiti circa 253.292 milioni $, di cui quelli per l’estinzione del debito estero 206.063 milioni $, e per il pagamento degli interessi 47.229 milioni $. I pagamenti alle organizzazioni finanziarie internazionali ammontano in gennaio a 312.87 milioni $ (il debito principale, 303.794 milioni $, gli interessi 9.076 milioni $).
    Inoltre, per l’estinzione della cifra principale del debito, relativo alle euroobbligazioni russe, saranno spesi 12.89 milioni $, per il pagamento degli interessi 438.522 milioni $.
    Kassianov è contento della riforma fiscale. “Ogni riduzione (del carico fiscale) comportava l’estensione della base impositiva. Facevamo rimanere i soldi nell’economia, e ciò comportava l’aumento della monetarizzazione e dell’attività imprenditoriale. Quindi, le azioni sono state giuste, e i rischi, ponderati”, ha precisato il premier. Il trend della riduzione del carico fiscale in Russia nel 2004 si manterrà: secondo le previsioni degli esperti più importanti, nel 2004 sara’ ridotta l’IVA, dal 20% al 18%. Dal 2004 è abolita anche l’imposta sulle vendite, nonché alcune imposte regionali e provinciali (l’imposta a favore della polizia, a favore dei servizi comunali). Nel contempo, aumentano le imposte indirette sui tabacchi e sugli alcoolici. Secondo gli esperti, esisterebbe un effetto sensibile della riduzione del peso fiscale, il quale si esprime nell’aumento del gettito fiscale, dovuto al fatto che le aziende passano dal settore sommerso a quello “aperto”.
    Va poi precisato che in parallelo alla liberalizzazione del sistema fiscale in Russia cresce anche il suo rating d’ investimento, attribuito dalle agenzie internazionali. Così, l’agenzia internazionale di rating Moody’s negli ultimi anni ha aumentato più volte il rating sovrano della Russia, il quale, ai primi di ottobre 2003, è aumentato, per la prima volta di due gradi in una volta: da «Ba2» speculativo al «Baa3» da investimenti.
    Il 2003, a parte tutto il resto, è segnato dall’inizio della riforma delle pensioni. Nel contempo, c’è chi è sicuro che per mettere a posto il meccanismo della riforma pensionistica, ci vorranno almeno 10 anni, soprattutto per quanto riguarda il metodo si scelta di aziende di gestione.

Previsioni generali
    Il capo del Governo russo è convinto che il 2004 deve diventare “il sesto anno dello sviluppo economico stabile del Paese”, ma per conseguirlo, il Governo ha da fare ancora molte cose nell’economia e nella sfera sociale. Inoltre, si mantiene, come prima la dipendenza dell’economia dalla congiuntura estera, cosicché se le riforme strutturali non saranno continuate, tutte le realizzazioni del 2003 possono essere ridotte a zero.
    A detta di Kassianov, nel 2004, il Governo della Russia deve puntare soprattutto sulle trasformazioni radicali nel comparto sociale: “non si tratta solo della riforma delle pensioni, ma anche della riforma dei sistemi dell’assicurazione medica, della previdenza, della sanità, dell’istruzione pubblica”.
    Secondo gli esperti dell’Istituto dei problemi della globalizzazione, entro la fine del 2008, è praticamente inevitabile una crisi economica che potrebbe diventare sistematica (cioè, insieme finanziaria e infrastrutturale, che può trasformarsi in politica). Lo sviluppo della Russia, nel corso di questa crisi e dopo il suo superamento, per ora non è prevedibile.
    Nella primavera del 2004, il prezzo petrolio molto probabilmente si ridurrà fino a 18-20 $ al barile, per raggiungere dopo una quota media di circa 22 $ al barile. In tal caso, la crisi potrebbe cominciare nell’ autunno del 2006, mentre la ricostituzione dell’economia si farà sentire (con uno scenario favorevole) alla fine del 2008.
    Una cosa è chiara: esistono alcuni problemi irrisolti assai importanti, che devono essere risolti dal Governo in tempi brevissimi, ma secondo gli esperti, non ci si dovrebbero aspettare cambiamenti notevoli nella situazione sociale del Paese.

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