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Numero 7(87)
Non più una tragedia, non ancora una farsa

    Il 10 giugno il tribunale militare distrettuale di Mosca ha assolto per la seconda volta tutti e sei gli imputati per il caso dell’omicidio di Dmitrij Kholodov, il corrispondente del giornale “Moskovskij Komsomolets” (MK). Va ricordato che Dmitrij Kholodov, che scriveva sui problemi dell’esercito ed illustrava gli affaracci segreti dei generali e del ministro della difesa Graciov, è morto in seguito all’esplosione di un ordigno esplosivo confezionato artigianalmente (ma assemblato in modo professionale), messo su in un ventiquattrore. La Procura Generale accusava del suo assassinio sei uomini che, in un modo o in un altro, avevano a che fare con lo spetsnaz (le teste di cuoio) dell’arma aerotrasportata. I giornalisti del “MK” hanno sostenuto più volte che il filo dell’assassinio di Kholodov portasse verso Pavel Graciov, l’ex ministro della difesa, irritato assai dal giornalista indiavolato, tanto che ha addirittura chiesto ai suoi dipendenti di “cucirgli la bocca” e di “rompergli le gambe”.
    Ma la corte ha concluso che la Procura generale non avesse presentato moventi convincenti per cui gli imputati potevano compiere l’omicidio del giornalista, e le prove della loro partecipazione a questo reato.
    Il bello è che tutti gli imputati, durante l’istruttoria preliminare, si sono costituiti, scrivendo deposizioni molto dettagliate. Si sono messi a disdire le proprie deposizioni durante il processo, forse avendo ottenuto un segnale dell’eventuale appoggio da parte di protettori altolocati. Erano stati assolti per la prima volta nel giugno 2002. Ma la sentenza è stata annullata il 27 maggio del 2003 dal collegio militare della Corte Suprema, su ricorso della Procura generale e in seguito al reclamo della parte lesa, cioè dei genitori e dei colleghi di Dmitrij Kholodov. La causa è stata inviata al tribunale per il nuovo esame. Ed ecco, un’altra assoluzione...
    Il procuratore Irina Alioscina ha detto che il giorno dopo la Procura Generale di Russia avrebbe impugnato la sentenza della Corte militare distrettuale di Mosca, e ha definito il verdetto del tribunale “ingiusto ed illegale”. Ha sottolineato che la Procura avrebbe chiesto di presentare la causa al riesame di qualsiasi altro tribunale dello stesso distretto, perché la Procura ha avuto dei dubbi riguardo alla buona fede del tribunale militare distrettuale di Mosca. I genitori di Dmitrij Kholodov hanno deciso di rivolgersi al tribunale europeo dei diritti umani.

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