Numero 11(91)
S&P analizza i rischi generati dalle interferenze del Governo nel medio e grande business
L’agenzia internazionale di rating Standard & Poor’s annuncia che nella Federazione Russa il rischio di interferenza statale rimane consistente. Tuttavia non rimane uguale per tutte le aziende, soprattutto per quanto riguarda le furures”, le transazioni finanziare strutturate a profitto garantito differito. Secondo i dati del rapporto S&P pubblicato dall’agenzia MFD InfoCenter, il rating medio delle transazioni per la Federazione Russa varia a seconda dei casi: se concluse in valuta straniera vengono valutate come stabili (BB+, o B stabile); se concluse in valuta nazionale, molto stabili (BBB, o stabile A-3).
Nel rapporto si dà una definizione del rischio di interferenza statale negli affari russi, e si stima la sua influenza sulle “futures”.
“I successi conseguiti dalla Russia nel passaggio all’economia di mercato vengono indeboliti dalla tendenza del governo a tornare, nella sfera della politica e dell’economia, a metodi di lavoro più tradizionali e meno trasparenti”, ha osservato l’analista crediti della S&P Kristel Richard; “oltre a questo, le nuove normativo-giuridiche non sempre si distinguono per trasparenza, e la loro applicazione puo’ essere imprevedibile e politicizzata”.
Nel 2004 la compagnia S&P ha condotto il rating “BBB” delle “futures” legate all’export portate a termine dalla “Gasprom” S.p.a. (BB-, ovvero “in via di sviluppo”).
A differenza della “Gasprom”, per gli altri esportatori di petrolio russi il rischio di ingerenza statale rimane un ostacolo fondamentale. Le continue interferenze del governo nell’attività del secondo più grande esportatore russo di idrocarburi – la “Yukos” S.p.a. (CC Watch, negativo) mette in evidenza un significativo rischio di ingerenza statale nell’attività delle società impegnate nell’estrazione delle risorse naturali strategiche del paese.
Inoltre, il rischio di ingerenza statale nell’attività delle compagnie che non si occupano dell’estrazione delle risorse naturali strategiche si definisce su base individuale. Questo è dovuto all’assenza di una posizione politica netta da parte del governo in relazione agli attivi non strategici, che rende impossibili generalizzazioni relative al rischio di ingerenza statale.
Nel complesso, il rischio di interferenza governativa nelle “futures” realizzate dalle banche è più basso per quelle di grandi dimensioni che collaborano con settori statali, grazie alla loro rilevanza sistemica per l’economia russa e la loro importanza per la società e per il Governo.
In un prossimo futuro il rischo di ingerenza statale nell’attività delle banche statali russe di più piccole dimensioni o di quelle private, molto probabilmente non diventerà inferiore al rischo di default della Federazione Russa per quanto riguarda il suo debito valutario.
“Per quanto riguarda gli affari e il business, S&P continuerà ad analizzare ogni singolo caso e a seguire attentamente sia la situazione sul mercato russo, sia i cambiamenti nella legislazione della Federazione, al fine di valutare la dinamica dei diversi fattori sovraccitati”.
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