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Numero 8(99)
Il presepe. Tradizione natalizia italiana

    Dal 9 dicembre 2005 al 1 febbraio 2006, nella Cattedrale del Salvatore di Mosca sarà aperta la mostra dedicata alla grande tradizione natalizia italiana del presepe. Per la prima volta viene presentata una panoramica saliente della storia del presepe italiano, dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Il progetto fa parte del programma “Made in Italy”, serie di iniziative patrocinate dal Ministero per le Attività produttive in collaborazione con l’Ambasciata italiana nella Federazione Russa e l’Istituto per il Commercio Estero (ICE). L’idea di allestire la mostra è stata della fondazione internazionale “Accademia Arco”, che vanta una lunga esperienza nella realizzazione di iniziative culturali ed artistiche internazionali. Un significativo aiuto è arrivato anche dal Consiglio dei Ministri italiano, dal Ministero della Cultura, dal Consiglio Papale per la cultura e dalla Rappresentanza della Santa Sede nella Federazione Russa. Naturalmente non bisogna dimenticare la collaborazione prestata dalla controparte russa, ovvero dall’Ambasciata russa presso la Santa Sede, dal Patriarcato di Mosca, l’Accademia russa delle Scienze, il Ministero della Cultura della Federazione Russa e il Comune di Mosca. Alla base dell’iniziativa c’è l’intento di mostrare in Russia la tradizione artistica che venne gradualmente a far parte delle rappresentazioni religiose prima liturgiche, poi popolari. Risalendo la religione russa ortodossa a quella bizantina, è evidente che le tradizioni religiose di oggi - e quindi anche quelle natalizie – sono molto diverse da quelle cattoliche. Il presepe come forma artistica e manifestazione religiosa popolare in Russia fino a pochi anni fa era sconosciuto. Nel mondo slavo se ne trova testimonianza solo in alcune aree dell’Ucraina e della Polonia. Da qui l’interesse e soprattutto la curiosità dei visitatori russi, e il successo in generale che promette di avere questa mostra da poco aperta.
    La mostra innanzitutto vuole illustrare come si sviluppò la tradizione del presepe in relazione ai mezzi espressivi caratteristici delle singole aree geografiche d’Italia e delle singole epoche storiche. In Sicilia per esempio quest’idea si incarna nelle creazioni testimonianti un vero e proprio “culto” del presepe, che in tutta l’isola, e in particolare a Caltagirone effettivamente si conserva e si sviluppa ancora oggi. In Calabria e in Basilicata i presepi raccontano della vita di gente povera, ma che non si arrende mai. I presepi della Puglia sono influenzati dall’arte barocca, che si rivela soprattutto nelle forme e nella cura delle composizioni, mentre i maestri presepai della Campania trasformano la vita dei quartieri spagnoli, delle vie rumorose o del porto di Napoli in vere opere d’arte. I presepi del Lazio presentano le famose rovine del Piranesi, in mezzo alle quali comunque sono mescolate scene della vita quotidiana del XIX seoclo, allorquando la regione passò di mano da un governo all’altro, vivendo il momento con difficoltà più psicologiche che politiche. I presepi raccontano certo anche di altri periodi della storia e di altre tradizioni, soprattutto quelle del Nord Italia, iniziando dalla Liguria e terminando con l’Alto-Adige. All’inaugurazione della mostra sono intervenuti, tra le altre personalità di spicco del mondo politico il Ministro Vattani e il Ministro Scajola. Peraltro uno dei presepi esposti è stato realizzato apposta in omaggio alla Cattedrale del Salvatore che ospita la mostra. Alla vigilia del Natale ortodosso (che cade l’8 gennaio, come da calendario giuliano) verrà trasportato dai locali della mostra nella sala centrale della Cattedrale, e verrà esposto sia a celebrazione del Natale, sia a ringraziamento dell’amicizia e dell’interesse dimostrato dal Governo italiano e dalle rappresentanze ecclesiastiche italiane alla Russia (religiosa e laica).

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