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Numero 8(99)
LA CdL APRE CON LA CARETLLONISTICA
ORMAI E’ CAMPAGNA ELETTORALE
L’UNIONE RISPONDE CERCANDO DI STILARE UN PROGRAMMA CHE METTA TUTTI D’ACCORDO


    Prove tecniche di campagna elettorale. La legislatura ha ancora sei mesi di vita ufficiale ma le offensive propagandistiche sono già iniziate, e la prima mossa ufficiale spetta ai leader della CdL che hanno tappezzato tutte le loro città con i loro bei faccioni. Ovunque campeggiano rassicuranti le facce di Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio dei Ministri e di Forza Italia), Gianfranco Fini (Vicepresidente del Consiglio, Ministro degli Esteri e Presidente di Alleanza Nazionale) e Pierferdinando Casini (Presidente della Camera dei Deputati e Leader dell’UDC). Ma non c’è solo la campagna propagandistica vera e propria, almeno non secondo gli esponenti dell’Unione. E’ bastato che Casini desse il via ad una Commissione d’Inchiesta Parlamentare sulla Legge 194 che in Italia norma l’interruzione di gravidanza perché si alzassero le voci scandalizzate della minoranza.
    “E’ solo voglia di rissa, esiste già il rapporto annuale del Ministero della Sanità”, ha tuonato da Montecitorio Lalla Trupia, Segretario della Camera nelle fila dei DS, “una commissione può anche servire, ma non ora, a fine legislatura” ha aggiunto per la Margherita l’On. Franca Bimbi, Responsabile Nazionale del partito per la Ricerca e l’Università e “uomo” forte nella stesura del programma di Romano Prodi.
    Già, il programma, l’ex Presidente della Commissione Europea annuncia grandi cambiamenti nell’Italia che verrà se la vittoria alle prossime politiche andrà al centrosinistra, ma sa anche quanto siano disomogenee le pulsioni delle forze politiche che si sono alleate per sostenerlo. Il primo e più clamoroso caso è avvenuto nei giorni scorsi in Val di Susa, località sciistica del Piemonte che ospiterà le ormai prossime Olimpiadi Invernali. Per la val di Susa ha da passare l’alta velocità, la TAV, la direttrice ferroviaria che è uno dei cardini del Corridoio 5 da Barcellona a Kiev, un’opera di respiro europeo, irrinunciabile per lo Stesso On. Luciano Violante, piemontese purosangue, già Prediente della Camera dei deputati ed oggi Presidente del Gruppo DS a Montecitorio. Non così per Verdi, non così per Comunisti Italiani, non così per Rifondazione Comunista, con così nemmeno per il Correntone, la sinistra interna dei DS. Cose piccole? piccole come la Val di Susa? intanto sono stati giorni, notti, settimane di scontri, quasi di guerriglia urbana scesa dai siti valligiani fino al centro di Torino e che ha visto Sindaci con tanto di fascia tricolore fronteggiare scudi e manganelli di polizia e carabinieri posizionati a presidiare i cantieri. Il Ministro dei Lavori Pubblici Lunardi non ha dubbi: “si mettano l’anima in pace, l’opera si farà. E’ un percorso che parte da lontano, perché protestano ora? da tempo ho aperto un tavolo di consultazioni…e non si è mai presentato nessuno!”
    Come dire, aborto da una parte, alta velocità dall’altra, e tutto diventa fuoco incrociato, tra opposti schieramenti e talvolta all’interno degli stessi.
    Prodi ha le sue gatte da pelare, ma anche Berlusconi ha le sue. Casini ha detto che il paese “è stanco di illusioni e illusionisti” ricevendo il plauso di tutta la minoranza salvo poi escludere che le sue parole fossero riferibili a Berlusconi. Poi, però, visto che con il neo reintrodotto sistema proporzionale ognuno corre per sé si è arrischiato a dire che la Casa delle Libertà correrà con un tridente: Berlusconi/Fini/Casini e che sarà il voto degli Italiani a definire l’eventuale candidato Premier. Ora se Casini vuole sperare di essere forza di Governo non può certo augurarsi un tracollo di Forza Italia che affosserebbe tutta la coalizione, e nemmeno può credere che l’UDC, per la quale auspica un risultato a due cifre, possa non solo sorpassare, ma nemmeno avvicinarsi al partito del Presidente del Consiglio uscente. Quindi? quali chanches può avere il bel Pierferdinando di andarsi a sedere sulla poltrona principale di Palazzo Chigi? eccolo allora inventarsi una proposta che vorrebbe dovesse essere Premier il Leader del partito che dovesse far registrare il maggior incremento di voti. Sarcastico e sardonico Roberto Calderoli, Ministro delle Riforme e autentico numero due della Lega Nord, “tridente? e perché mai? allora pittosto parliamo di forchetta perché c’è anche Bossi, siamo seri! Mi pare ovvio che il Leader della coalizione deve essere espresso dal partito che raccoglie il maggior numero di voti, anche perché se docvessimo applicare la formula proposta da Casini probabile che vinca Rotondi! la sua Democrazia Cristiana parte da zero e quindi avrebbe ottime probabilità di essere il partito con l’incremento maggiore…”. Vallo a dire a Casini, di là cosa fanno? forse che Prodi è l’azionista di maggioranza della coalizione? no, è addirittura minoranza con Arturo Parisi del secondo partito della coalizione. In AN? ci risponde l’On Maurizio Saia, Capogruppo in Commissione Affari Costituzionali, “ma no, è un’idea che non sta in piedi…” e quindi Fini… a Palazzo Chigi mai? “non ho detto mai, intanto se vinciamo tocca a Berlusconi, se poi Berlusconi vorrà andare al Quirinale ecco che se noi saremo la seconda forza della CdL per Fini potrebbe esserci la possibilità di diventare capo del Governo”. E dall’altra parte, visto che gli azionisti di maggioranza sono i DS…? “Dire che la questione non si pone -ci risponde l’On. Andrea Martella, Responsabile del Programma del partito- sarebbe una falsità, e dire che siamo felici di non essere noi ad esprimere il candidato Premier anche, ma Prodi è la persona giusta per arrivare a vincere…” e il vostro Segretario Piero Fassino? e il vostro Presidente Massimo D’Alema? che faranno? il Ministro degli Esteri? il Presidente della Camera? o il Presidente della Repubblica? “credo che sia Fassino che D’Alema -continua Martella- potrebbero essere degli ottimi Ministri degli esteri, oppure D’alema potrebbe fare benissimo il Presidente della Camera…” oppure sia lui che Luciano Violante potrebbero ambire al Quirinale… “sono entrambi uomini di Stato di grande esperienza, D’Alema è un leader naturale, ma andiamoci piano… prima bisogna vincere le elezioni, e non c’è peggior cosa che darlo per scontato!”.
    Intanto gli ultimi sondaggi darebbero l’Unione avanti di 5 punti percentuali, anche se invece per Berlusconi, che arringa le truppe, sarebbero solo un paio, e ci sono da contare di qua e di là i casi DC, Nuovo PSI, Mussolini… Radicali, listoni, raggruppamenti…
    Nell’Unione, infatti, c’è il caso dei Radicali che si sono alleati con lo SDI di Enrico Boselli e con la parte del nuovo PSI fedele a Bobo Craxi, e che si presenteranno con il simbolo della rosa nel pugno. Le loro -dei Radicali- idee e politiche in tema proprio di aborto o di sostanze stupefacenti sono agli antipodi di quelle dell’UdeuR di Clemete Mastella, così come invece le linee guida in materia di lavoro e impresa fanno a cazzotti con il PRC di Fausto Bertinotti, e ancora non contento Marco Pannella ha già proclamato l’ennesimo sciopero della fame pro-amnistia pur sapendo che certo non tutta l’Unione potrà essere disposta a sostenerlo. E poi c’è da vedere quanto la lista DS-Margherita potrà fare, se sommerà, aumenterà o pederà i voti dei partiti divisi, ed ancor più dicasi per l’Arcobaleno o come si chiamerà il soggetto che dovrebbe vedere uniti alla caccia del superamento dello sbarramento minimo PdCI, Verdi e fors’anche l’Italia dei Valori di Antonio di Pietro. Ma senza i simboli in bella vista i loro elettori che faranno? non si sa, tanto che Mastella, per esempio, non pare affatto disponibile a rinunciare al suo campanile… Berlusconi è ben lungi dal considerare irrimediabilmente persa la partita, e i suoi avversari ben sanno che l’uomo è intenzionato a vendere cara, molto cara, la pelle. E probabilmente nemmeno Natale e San Silvestro potranno bastare a rallentare il ritmo della polemica. Il panettone è di destra o di sinistra? Chi beve champagne cos’è? e chi beve prosecco? caviale o zampone? C’è da scommettersi che anche a tavola la contesa elettorale troverà spazio e motivo di dibattito, confronto quando non anche rissa. Ormai è così su tutto, chi vivrà voterà.

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