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Numero 4(103)
Kudrin: la Russia e’ disposta a togliere le restrizioni, relative ai movimenti di capitale

    A quanto ha affermato Aleksej Kudrin - il ministro delle Finanze russo - alla conferenza degli Stati mutuatari svoltasi a San Pietroburgo, dal 1 luglio 2006 in Russia dovrebbero venire completamente tolte tutte le restrizioni inerenti ai movimenti di capitali. Sono state quindi osservate le disposizioni del Presidente sull’ottenimento della piena convertibilità del rublo. “È una scelta importante per il mercato russo. Ci siamo preparati a questa tappa: abbiamo riserve auree valutarie alte, ed è lecito supporre che il passaggio al nuovo sistema sia realizzato con successo”, ha osservato Kudrin.
    Da luglio avrà inizio la completa liberalizzazione della circolazione valutaria e saranno tolte tutte le restrizioni relative al movimento di capitali. “Avremo il movimento di capitali completamente libero”, ha detto il ministro, aggiungendo che oggi il sistema statale è abastanza stabile, il che permette di adottare tale scelta.
    Kudrin ha sottolineato che in questo momento il deflusso di capitali dalla Russia si è arrestato. “Il saldo complessivo del deflusso dei capitali privati è pari a zero”, ha informato il ministro, ricordando come durante la crisi finanziaria del 1998 dalla Russia uscissero da 23 a 25 miliardi di dollari.
    Il rublo completamente convertibile de jure presuppone che da luglio gli investitori non affrontino più restrizioni relative agli investimenti; anche gli investitori russi potranno liberamente investire capitali all’estero. “Ciò fa parte dei cambiamenti fondamentali dell’economia russa”, ha detto Kudrin. È necessario liberalizzare il movimento dei capitali all’interno dell’economia del Paese per renderli più mobili”.
    A sua detta, “la convertibilità della valuta nazionale in tutto il mondo dipende dalla liberalizzazione della circolazione dei capitali, ma in alcuni Paesi, come la Russia, la Cina e l’India le relative restrizioni ancora permangono, e non permettono di investire capitali anche nei Paesi vicini”.
    Dallo status giuridico della valuta liberamente convertibile a quello di fatto possono peraltro passare anni e decenni: per ottenerlo, infatti, occorre che aumenti la quota parte del rublo nei pagamenti internazionali e l’estensione della zona del suo influsso. Quindi, la convertibilità “reale” non sarà determinata dal Governo o dal Presidente, ma da aziende estere, da partner commerciali e semplicemente da cittadini di altri Stati. E non sarà mica facile convincere gli stranieri ad usare il rublo come moneta di risparmio e di investimento.
    Secondo Andrej Illarionov, l’ex consigliere economico del Presidente, in questo caso tutto dipenderebbe dalla politica delle autorità. Commentando per la radio “Eco di Mosca” il discorso del Presidente Putin all’Assemblea federale, Illarionov ha osservato che per rendere il rublo davvero liberamente convertibile, serve una politica economica da parte della leadership che non sia vista con diffidenza da altri Paesi.

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