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Numero 9(54)
Un modella dell’Universo

    L’Istituto di Cultura italiano e l’Ambasciata d’Italia, in collaborazione con i musei russi presentano l’opera del pittore italiano Massimo Scolari.
    Il Museo delle Belle arti A. S. Puskin espone pittura e grafica di questo autore. In Russia il nome di Scolari non conosce quasi nessuno mentre in Europa lui è abbastanza noto. In un’epoca che non è tanto propizia all’arte di pittura Scolari continua con ostinazione a dipingere all’acquerello i suoi bizzarri quadri. Una maniera raffigurabile e un sottofondo intellettuale delle opere costituiscono lo stile del maestro.
    Nel contempo al Museo di architettura si espongono gli oggetti del design di Massimo Scolari — questo è un altro aspetto della sua creatività. Scolari cura una serie di edizioni che trattano gli interni: “Controspazio”, “Casabella”, “Lotus International”, è il direttore della rivista “Eidos” e studia mobili per Giogetti. Tra gli oggetti più noti dell’autore — la scultura “alata” per il nuovo ingresso del Corderle dell’Arsenale alla Biennale di Venezia del 1991. Alla figura di pittore e di designer si accosta la terza ipostasi, quella di architetto. Scolari è architetto per la sua formazione, e questo appare con evidenza nelle sue opere: i quadri dell’artista sembrano progetti di architettura futuristici o ricostruzioni di edifici mai esistiti.
    Paesaggi desertici, a rilievo tracciato, comecché scolpiti o piccini, città altrettanto fantastiche, malinconia e desolazione costituiscono il mondo pittorico di Scolari. Ogniqualvolta appaiano in un quadro figure antropomorfe, sono mezzo uomini, mutanti o mostri, a mo’ dei personaggi di Bosch che assomigliano alla scultura o ai corpi impietriti. L’artista li studia come gli altri oggetti, tratta il personaggio dal punto di vista del design. Tutto perché Scolari si occupa di compiti epici di dimensione inumana: ricostruire l’Arca di Noè, erigere la Torre di Babele ecc. — che passioni umane, si ha altro per il capo. Lui è affine ai personaggi di Borges che cercano Dio, vagano nel prunaio della mistica, della mitologia e della fantasmagoria.
    I critici italiani nei loro studi della creatività di Scolari sottolineano l’influenza esercitata su di lui dal retaggio dei grandi maestri: nitidezza fiorentina delle composizioni strutturali, squisitezza della pittura veneziana, spettacolarità e ingenuità fiamminghe, epica monumentale dell’Arte antica. A dire il vero tutta la pittura di Scolari è un’incarnazione oggettivata delle astrazioni mentali del pittore, una proiezione visibile delle sue fantasie urbanistiche. Un ambiente creato dall’intelletto, un modello dell’Universo studiato da un designer moderno.
    Si può vedere il design delle fantasie pittoriche al museo Puskin, in via Volkhonka, nella sala di storia del museo (esattamente sotto i calchi del Partenone) mentre che gli oggetti firmati Massimo Scolari sono visitabili al museo di architettura in via Vozdvizhenka.

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