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Numero 10(55)
Il superponte

    Il premier italiano Silvio Berlusconi ha dichiarato che la costruzione del ponte pensile attraverso lo stretto di Messina inizierà fra tre anni e deve terminare verso il 2010.
    Il ponte che unirà la Sicilia e la parte continentale del Paese diventerà il più lungo ponte pensile al mondo.
    Tale ponte era stato sognato in Italia dai tempi romani, ma ci si è messi a pensarci sul serio circa trent’anni fa, quando le tecnologie avanzate hanno reso possibile tale costruzione. Il costo approssimativo dei lavori ammonta a 4,5 miliardi di dollari. Il costo dei crediti renderà ancora più grossa questa cifra.
    Per lo stato italiano, questo progetto, se verrà realizzato, diventerà il più costoso e il più grosso nella sua storia. Il governo pensa di coprire più della metà delle spese con gli investimenti da parte del business privato, al quale sarà promessa una parte di utili futuri (il percorso del ponte sarà a pagamento).
    La lunghezza del ponte futuro sarà di cinque chilometri. La sua campata centrale, sostenuta dalle corde d’acciaio con lo spessore di 1,5 metri, si prolungherà per più di tre chilometri: diventerà tre volte più lunga di quella del famoso ponte “Porta d’oro” a San Francisco.
    Tutta la costruzione con le corde peserà circa 300 mila tonnelate e sarà sospeso alla quota di 64 metri. Sul ponte passerà l’autostrada a 12 corsie (sei corsie per ogni direzione) e quattro binari della nuova ferrovia a velocità elevata che, come si prevede, unirà il capoluogo della Sicilia, Palermo, con il resto dell’Italia.
    La costruzione del ponte è stato uno dei punti del programma elettorale di Berlusconi. Gli ingegneri assicurano che la costruzione potrà resistere alle scosse sotterranee superiori a 7 gradi della scala Richter, anche se l’epicentro del terremoto si troverà a soli 15 chilometri (va ricordato che in Sicilia si trova l’ Etna, un vulcano attivo). Il ponte resisterà anche all’eventuale attacco terroristico e alla caduta di un aereo.
    Oggi il ponte più lungo di questo tipo è l’”Akasi” giapponese, lungo 4 chilometri, che unisce le isole Sikoku e Honsu. Il secondo in classifica è il danese Great Belt East Bridge, terzo è il britannico Humber River Bridge nei pressi di Hull.
    Le reazioni alla decisione dell’esecutivo sono diverse. Così, il partito dei verdi ha dichiarato che sarebbe stato meglio usare la cifra che si pensa di spendere per il ponte, per ammodernare le strade e gli acquedotti della Sicilia. D’altra parte, in Sicilia si crede che il ponte metterà fine all’isolamento dell’isola dal resto dell’Europa.

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