Numero 2(47)
Il governo toglie liqvidita all’ economia
Il 24 gennaio, il governo ha dichiarato i cambiamenti nel programma dei prestiti.
Mentre inizialmente il volume di prestiti interni per il 2002 si prevedeva di 4,8 miliardi di dollari, ora, dopo le
correzioni apportate, è stato aumentato fino a 5,2 miliardi di dollari. La decisione sull’aumento dell’entità dei prestiti
dovrebbe essere motivata dal mutamento della congettura mondiale, in particolare, sul mercato petrolchimico. Non è un segreto
che la riduzione delle proventi d’export delle aziende comporti la riduzione di entrate fiscali al budget ed aumenti la
necessità che ha il governo di risorse finanziarie.
Ci sono almeno due motivi, per i quali nel 2002 il governo preferirà aumentare il volume di prestiti dal mercato interno.
Il primo si riferisce alla struttura del mercato interno. Mentre il debito estero, all’inizio del 2002 costituisce il 43%
del PIL, il debito interno costituisce il 6% del PIL, e se si considera solo il volume delle obbligazioni del mercato, solo
il 2%. In tale situazione sarebbe certamente giusto incrementare il volume del debito interno, riducendo l’entità di quello
estero, soprattutto se si tiene in conto il notevole rischio della svalutazione del rublo nella prospettiva a lungo termine.
Il secondo argomento a favore dell’aumento del debito interno è questo: da gennaio del 2002 in Russia è iniziata la riforma
delle pensioni, e nel corso dell’anno circa 1,0-1,5 miliardi di dollari possono rimanere sui conti del Fondo pubblico delle
pensioni. E’ evidente che il governo ha intenzione di procacciare questi mezzi, con la copertura degli strumenti nuovamente
emessi, direttamente dal Fondo pensioni.
L’aumento del volume del prestito interno, sebbene sia giustificato dal punto di vista della politica budgetaria, può avere
degli effetti negativi per tutta l’economia. E’ noto che negli ultimi mesi del 2001 i tassi di crescita della produzione
industriale sono notevolmente diminuiti. Mentre a novembre gli esperti del governo prevedevano che il valore della crescita
industriale dovesse essere di 5,2% all’anno, ai primi di gennaio è venuto fuori che quel valore costituisse solo il 4,9%.
Alcuni esperti già spiegano questa tendenza negativa con il rallentamento della crescita della liquidità nell’economia. Nel
2002, considerati gli appetiti del governo, la situazione può essere ancora più deplorevole. L’aumento dei prestiti interni
comporta la riduzione della liquidità che può essere inviata al finanziamento della crescita economica. Così, l’aumento
dell’entità netta di prestiti dallo 0,3 miliardi di dollari allo 0,7 miliardi di dollari comporta la riduzione della liquidità
libera in rubli del 5%. Ciò significa che sarà molto difficile per il governo raggiungere il 4% della crescita economica nel 2002.
Evgenija Orlovskaja
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