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Numero 1(65)
Italia estrada Taivancik
La Corte italiana ha sentenziato di estradare negli USA Alimgian Tokhtakhunov, soprannominato Taivancik. Tokhtakhunov è stato arrestato in Italia alla fine di luglio del 2002, dietro la richiesta della magistratura americana, coll’accusa di aver pilotato i risultati delle gare di pattinaggio artistico alle Olimpiadi del 2002 a Salt Lake City. Secondo l’ipotesi dell’FBI, Tochtakhunov avrebbe usato la sua autorevolezza e i suoi contatti per organizzare un’operazione reciprocamente vantaggiosa: l’arbitro francese doveva garantire la vittoria alla coppia russa nel pattinaggio a coppia, mentre i russi, per ricambiare, s’impegnavano a far avere l’oro ai francesi nella danza. L’accusa a carico di Tokhtakhunov si basa esclusivamente sulle registrazioni delle sue telefonate in un certo lasso di tempo. Lui, naturalmente, nega queste accuse. E’ interessante che, mentre si esaminava la causa sull’estradizione, è venuto fuori che gli americani avevano interpretato im modo scorretto le conversazioni di Taivancik da loro registrate, tanto che Chevalier Nussuev, presidente di una federazione sportiva russa, è diventato, nella versione statunitense, un altolocato funzionario francese di origine nobile. Questa ed altre sviste inducono a sospettare gli americani di voler avere tra le mani Taivancik per usarlo in modo assai diverso. Forse sperano che, tenendo conto del suo passato (e secondo alcune informazioni, anche il presente) criminale e dei più svariati contatti di Tokhtakhunov, sarà possibile avere da lui dei fatti compromettenti relativi all’élite russa e dei Paesi della CSI.
La data esatta dell’estradizione non è stata indicata. L’avvocato dell’accusato ha intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza della corte.
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