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Numero 4(68)
Cambio di generazione in Cina

    In Cina sta terminando il processo di passaggio del potere statale alla nuova generazione di dirigenti.
    Il 15 marzo, alla riunione plenaria della sessione dell’Assemblea Nazionale Cinese dei Rappresentanti del Popolo (ANCRP), che è l’organo legislativo supremo del Paese, sono stati eletti il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, il suo vice, il presidente del Comitato Permanente dell’ANCRP ed i suoi vice, il presidente del Consiglio Militare Centrale della Cina, il comandante in capo. Alla votazione a scrutinio segreto, secondo le informazioni pervenute, hanno partecipato 2951 deputati dell’ANCRP.
    E’ stato eletto il capo dello Stato cinese, il nuovo Presidente della Cina, Hu Dzintao, il Segretario Generale del Partito Comunista Cinese.
    Dziang Dzeming che aveva passato la massima carica statale a Hu Dzintao è stato nominato presidente del Consiglio Militare Centrale della Cina. In questo modo Dziang Dzeming ha ripetuto il cammino politico di Deng Xiaoping, l’ “architetto” delle riforme economiche cinesi, il quale negli anni 90 del secolo scorso aveva passato tutti gl’ incarichi del partito e dello Stato ai suoi successori, riservando per se’ la sola carica suprema del Consiglio centrale militare della Cina.
    E per limitare l’autonomia di Hu Dzintao gli è stato agganciato come vice Dzeng Dzinghung, uomo di Dziang Dzeming. Inoltre, avendo riservato per se’ la direzione dell’esercito, Dziang Dzeming continuerà’ ad esercitare un’influenza decisiva su molti settori della politica cinese.
    I risultati delle elezioni erano prevedibili. I dirigenti precedenti, che avevano preparato accuratamente il passaggio dei poteri alla quarta generazione dei leader cinesi, sono riusciti ad assicurare un passaggio indolore del potere ai nuovi dirigenti.
    Per ora non esiste una risposta netta alla domanda su dove andrà’ la Cina sotto la guida dei suoi nuovi dirigenti. Probabilmente Hu Dzingtao lo dirà’ a Vladimir Putin nel maggio di quest’anno, quando verrà’ a San Pietroburgo per partecipare alla celebrazione del 300-mo anniversario della fondazione della città’.
    Una cosa comunque è chiara: i nuovi dirigenti dovranno affrontare numerosi problemi del modello economico cinese: 200 milioni di disoccupati, povertà’ di massa ecc.

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