Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 4(68)
Columbia: tragedia in cielo

    L’indagine sulla perdita della navetta spaziale “Columbia”, sfasciatasi il 1 febbraio, ha portato ad un grande scandalo all’interno della NASA. E’ venuto fuori che lo Shuttle aveva cominciato a distruggersi già’ prima di entrare nell’atmosfera, mentre il suo volo non era guidato, per un guasto al motore sinistro di manovra.
    Le informazioni sugli inconvenienti sono arrivate quando gli astronauti della “Columbia” avevano trasmesso per l’ultima volta i dati pervenuti dai sensori. L’ 1 febbraio, alle 9 di mattina, si erano già’ avute informazioni secondo cui la navetta, che continuava a seguire la traiettoria prestabilita, regisrava comunque degli inconvenienti alle parti idrauliche, il che poteva avere degli effetti fatali in seguito. Vale a dire che lo Shuttle aveva subito gravi guasti già’ prima di entrare nell’atmosfera. I comandi automatici del “Columbia” cercavano di prevenire l’ inclinazione laterale verso la parte sinistra, che spingeva la navetta fuori dalla rotta.
    L’inclinazione sembra essere stata dovuta agli inconvenienti nell’ala sinistra che aveva subito il guasto. La lettura dei dati ha dimostrato che lo Shuttle girava sull’asse orizzontale, come fa un’auto di cui si e’ perduto il controllo: è possibile dedurne che c’era un guasto nel motore. La navetta ha fatto un giro completo in 18 secondi, equivalenti a 20 gradi di inclinazione al secondo. La NASA non esclude che la velocità’ reale di rotazione fosse stata maggiore, ma gli strumenti di controllo non sono riusciti a dimostrarlo, non essendo predisposti a fissare i dati talmente estremi.
    Inoltre, il rapporto di recente pubblicato dimostra che i sensori dell’ala sinistra e del motore sinistro avevano smesso di funzionare prima ancora degli altri sistemi dello Shuttle. Secondo uno degli investigatori ciò dimostrerebbe che queste parti “quand’ anche non fossero del tutto sfasciate, si erano comunque già’ molto guastate”. In questo modo si conferma l’ipotesi, presentata in recedenza, secondo la quale il disastro sia stato dovuto alla struttura della navicella.
    La NASA pertanto viene accusata di non aver adottato misure sufficienti per salvare gli astronauti morti a bordo della “Columbia”. La NASA poi ha deciso di non verificare, mentre la “Columbia” era in orbita, il guasto dell’ala sinistra della navetta, subìto nel corso del lancio. Pare che i dirigenti dell’agenzia aerospaziale abbiano pensato di poter risparmiare un po’, sperando di passarla liscia: dopo il volo infatti la navicella “Columbia” doveva comunque essere smontata.
    In seguito alla pubblicazione di questi dati potrebbe essere sospeso il programma dei voli pilotati delle navette. E in tal caso gli USA dovranno per forza chiedere assistenza alla Russia, le cui realizzazioni spaziali negli ultimi dieci anni erano state snobbate dagli americani.

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "NEL MONDO"
Tracce antichissime dell’ uomo sono state trovate sul pendio occidentale del vulcano spento Roccamonfina in Italia ¦  FOTOREPORTAGE ¦  L’opinione di De Michelis ¦  RAI, di tutto e di piu’… ¦  Spari a Belgrado ¦  Cambio di generazione in Cina
Rambler's Top100    Rambler's Top100