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Numero 5(69)
SARS: aumentano i morti

    Il trionfo americano nella guerra con Saddam Hussein ha fatto rimanere in ombra l’epidemia di una malattia che era apparsa circa un mese fa nell’Asia di Sud-Est, e alla quale era stato attribuito il nome “polmonite atipica”. Inziatasi ad Hong-Kong, l’epidemia si è spostata ben presto nella Cina continentale, in Vietnam, in Indonesia. Inizialmente ha contribuito alla sua diffusione il regime di assoluta riservatezza introdotto dalle autorità comuniste della Cina e del Vietnam, per tutte le notizie relative alla malattia.
    Dopo aver attraversato gli oceani, la polmonite atipica si è manifestata negli USA, in Canada e nell’Europa Occidentale. Ha già fatto morire più di cento persone, altre duemila sono ricoverate. Di questa malattia è morto anche Carlo Urbani, un medico italiano esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ora sembra quasi un brutto scherzo, ma proprio questo dottore che aveva lavorato con pazienti sospetti a Hanoi, la capitale del Vietnam, era stato il primo ad identificare un virus strano che minacciava i malati e aveva ottenuto il loro isolamento, il che ha frenato la diffusione della malattia. Oggi la polmonite atipica fa morire un malato su dieci, ma alcuni esperti predicono che questa cifra potrebbe aumentare notevolmente quando l’epidemia raggiungerà le metropoli europee ed americane.
    L’epidemia ha già arrecato gravi danni all’ area nell’Asia di Sud-Est: è calato bruscamente il flusso dei turisti che già avevano paura di andare in Asia dopo gli attentati a Bali. Così, in Russia, viene disdetto dall’80% al 90% dei viaggi in Cina, si è ridotto del 30% il numero di coloro che vogliono visitare la Thailandia. Le autorità di alcuni Paesi hanno già raccomandato ai loro cittadini di non andare a Hong-Kong, a Singapore, in Cina, nel Vietnam e in altri Paesi di quest’ area.
    Il problema principale degli epidemiologi sta nel fatto che essi tuttora non riescono a dire con esattezza da che cosa è provocata la malattia. Ora si ritiene più probabile l’ipotesi, secondo la quale la malattia sia causata da una combinazione, recentemente comparsa, di due tipi dei virus (paramicrovirus e coronavirus), ma anch’essa non ha ancora trovato una conferma definitiva. Qualche Paese chiude con urgenza le proprie frontiere a stranieri sospetti di essere portatori del virus. Il governo di Hong-Kong, citta’ divenuta centro dell’epidemia, ha deciso di chiudere le scuole mettendole in quarantena. Migliaia di abitanti della città portano fuori casa mascherine di garza a copertura delle vie respiratorie. Negli USA, vengono sottoposti ad ispezioni scrupolose tutti gli aerei che arrivano da Hong-Kong, con particolare attenzione per quelli a bordo dei quali si trovi almeno un passeggero con sintgomi simili a quelli provocati dal virus. Intanto il Presidente George Bush ha disposto di mettere in quarantena, anche in modo coercitivo, le persone contagiate dalla polmonite atipica, qualora i medici lo richiedano.
    Per quanto possa sembrare paradossale potremmo leggere di nuovo i bollettini sulla situazione bellica in Iraq, ma questa volta le vittime sono quelle affette dalla nuova malattia. Almeno il Kuwait è già stato raggiunto dalla polmonite atipica.

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