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Numero 6(70)
Balletto russo dall’Italia

    Il Teatro dell’Opera di Roma è ospite assai frequente a Mosca. L’autunno scorso la compagnia lirica di questo teatro si era esibita al Palazzo del Cremlino, adesso viene la compagnia di ballo per provare il palcoscenico nuovo del Bolshoj. Il “Balletto romano al Bolshoj” – è un progetto congiunto russo-italiano che non si limita all’usuale tournée in cui la compagnia di un teatro occupa il palcoscenico di un altro. È che si ballerà anche assieme: nello spettacolo messo in scena, “Shéhérazade”, le parti solistiche sono interpretate dai solisti del Bolshoj, gli artisti russi Ilze Liepa e Nikolaj Tsiskaridze, decorati con l’ onoreficenza di “artisti popolari di Russia”.
    A proposito, gli spettacoli: gli italiani portano le opere classiche russe a lungo dimenticate nella stessa Russia e nel resto del mondo. Novanta anni fa a Parigi Serghej Diaghilev, nell’ambito delle “Saisons russes” presentava questi balletti: “La sagra della primavera”, ”Shéhérazade” e “Jeux”. Allora la reazione del pubblico era stata tutt’altro che favorevole. Molti, anche dei professionisti, non avevano accettato l’innovazione, e sembrava che gli spettacoli dovessero per sempre rimanere nella storia, non sulle scene. Però alla fine del XX secolo sono stati rimessi in scena con grande successo nei più grossi teatri del mondo. A partire dal 1997 fanno parte anche del repertorio del Balletto romano. La direttrice della compagnia italiana è una star del balletto mondiale, Carla Fracci. Lei stessa ballerà a Mosca in un altro spettacolo, la “Isadora Duncan”.
    Le serate del “balletto russo dall’Italia” saranno dedicate ai protagonisti principali delle messe in scena di Diaghilev – a Mikhail Fokin e Vaclav Nijinsky. È stato proprio Fokin a mettere in scena lo spettacolo “Shéhérazade”, che è andato in prima nel 1910. Il balletto su musiche di Rimskij-Korsakov è stato ripreso da Andries Liepa nel 1993. Due altri capolavori delle “Saisons russes” - “La sagra della primavera” su musiche di Igor Stravinskij e “Jeux” di Claude Debussy erano messi in scena da Vaclav Nijinsky e sono andati alla prima nel 1913. Entrambi gli spettacoli sono stati ripristinati da Melisson Hadson e Ken Archer. A questa costellazione di nomi che circonda i balletti di Diaghilev, vanno aggiunti i pittori non meno illustri: Lev Bakst era l’autore della scenografia di “Jeux” e ”Shéhérazade”, Nilolaj Rerikh - di “La sagra della primavera”.
    E la compagnia di ballo del Teatro dell’Opera porta a Mosca proprio questi capolavori testimoniando ancora una volta come le culture di balletto russo e italiano siano molto vicine. Il progetto congiunto italo-russo viene presentato al pubblico a cura della Fondazione caritatevole Maris Liepa e i proventi derivanti dalla realizzazione del progetto saranno utilizzati per lo sviluppo delle attività della Fondazione.
    I 22, 23 e 24 maggio passano sulla nuova scena del Bolshij quattro spettacoli dall’Italia.

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