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Numero 6(70)
La Russia nel FATF? La risposta in giugno

    La delegazione dell’Associazione Internazionale per la lotta al riciclaggio dei capitali (FATF) facente capo all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha dato un giudizio positivo sul sistema della lotta al riciclaggio dei redditi illeciti, ed ha raccomandato di usare l’esperienza russa in altri Paesi che stanno ormai creando sistemi similari. Ciò è stato annunciato nel corso della conferenza stampa conclusiva, tenuta da Viktor Zubkov, il Primo Viceministro delle Finanze e presidente del Comitato per il Monitoraggio Finanziario di Russia (CMF), unitamente alla delegazione del FATF che e’ stata in Russia dal 23 al 30 aprile. Secondo quanto ha rilevato, dopo l’incontro con gli esperti della FATF, Juri Biriukov, vice Procuratore Generale, in Russia il potere legislativo, quello esecutivo, gli organi tutori di pubblica sicurezza prestano molta attenzione alle questioni connesse alla lotta contro la legalizzazione dei redditi ottenuti illecitamente.
    Va ricordato che la Russia è stata esclusa dalla “lista nera” dei Paesi che non combattono contro il riciclaggio dei soldi “sporchi” alla riunione della FATF svoltasi a Parigi il 9 e il 10 ottobre del 2002. Alla Russia peraltro, durante la stessa riunione, è stato conferito lo status di osservatore in detta Associazione, il che le ha consentito di partecipare all’attività della FATF, nonché al lavoro del gruppo europeo della FATF mirato alla valutazione delle norme di legge esistenti in altri Paesi a regolamentazione della lotta al riciclaggio di redditi illeciti e al finanziamento del terrorismo.
    A metà maggio di quest’anno il FATF invierà al Comitato per il Monitoraggio Finanziario un rapporto dedicato ai risultati della visita, che sarà poi presentato ad altri dicasteri impegnati nella lotta al riciclaggio dei redditi illeciti e al finanziamento del terrorismo. Nel rapporto saranno incluse raccomandazioni sull’ammissione o meno della Russia al FATF, in qualita’ di membro a pieno titolo, alla sessione che dovrà svolgersi dal 16 al 18 giugno a Berlino. Le conclusioni fatte dagli esperti della delegazione saranno basate sui risultati del lavoro svolto dalla Direzione interregionale del CMF di Russia per il Circondario federale della Siberia a Novosibirsk (per il flusso di informazioni, fornite al CMF, il Cicondario federale della Siberia occupa il 5 posto tra sette circondari federali: i più attivi tra i “fornitori” sono le regioni di Novosibirsk, Omsk, Kemerovo e Krasnoiarsk), nonché per il Circondario federale degli Urali, per Ekaterinburg e per Pietroburgo.
    A detta di Viktor Zubkov, nel 2002 al Comitato per il monitoraggio finanziario, da lui presieduto, sono pervenute 350 mila relazioni, delle quali circa il 10% richiedono una verifica accuratissima da parte degli organi tutori della legge. Compito del Comitato pertanto è quello di creare un sistema nel quale sia impossibile il riciclaggio dei soldi “sporchi”. Ogni giorno il Comitato riceve dagli istituti di credito informazioni su clienti sospetti e su operazioni “strane”. Il flusso di tali informazioni è sempre più cospicuo. Successivamente, tutte queste informazioni vengono consegnate agli organi tutori della legge e controllate. Per aumentare l’efficienza del lavoro, Zubkov propone di istituire, presso il Ministero degli interni e la Procura, dei reparti speciali che si impegnino nelle indagini sui casi legati alla legalizzazione dei redditi criminali.
    Zubkov sostiene che in seguito al lavoro svolto dal suo dicastero la circolazione dei soldi “sporchi” nel Paese si sia ridotta. Mentre un anno fa il loro volume stimato era del 40%-50% dell’entità complessiva, ora questa percentuale è assai inferiore. Inoltre, su 1322 banche russe il Comitato ha individuato alcune banche di riciclaggio che sono state colte appunto in flagrante mentre riciclavano redditi percepiti illegalmente. La loro attività è sottoposta ai controlli speciali del Comitato. Un’altra attività da esso svolta e’ legata alla stesura di un elenco di aziende e di persone che sono sospettate di avere a che fare con il finanziamento delle attività terroristiche. Così, in conformità all’articolo 6 della Legge Federale “Sulla lotta alla legalizzazione (al riciclaggio) dei redditi ottenuti in modo criminale e al finanziamento del terrorismo”, il Governo della Federazione Russa ha affidato al Comitato il compito di determinare, insieme al Ministero degli Interni, al Ministero degli Esteri, al Servizio Federale di Sicurezza e al Servizio di Informazioni Esterne della Federazione Russa, un elenco di Stati (territori) che non partecipano alla cooperazione internazionale in questo campo, in base alle liste, stese dal Gruppo per lo sviluppo di misure finanziarie mirate alla lotta al riciclaggio del denaro (facente capo al FATF), nonché da altre organizzazioni internazionali impegnate nella lotta alla legalizzazione (al riciclaggio) dei redditi ottenuti illecitamente, e al finanziamento del terrorismo; a tutte queste attività partecipa la Federazione Russa.
    I vantaggi dell’adesione della Russia al FATF. L’adesione della Russia al FATF, come pure l’ottenimento dello status di paese ad economia di mercato, porterà al nostro Paese prevalentemente un tornaconto politico. Inoltre, entrando nel FATF la Russia avrà alcuni vantaggi. In primo luogo, la presenza nel FATF permetterà alla Russia di promuovere in modo più attivo l’adesione al WTO e di cooperare ad un livello completamente diverso con le banche estere, nonché sarà un altro passo importantissimo sulla strada dell’integrazione della Russia nella comunità internazionale.
    In secondo luogo, il controllo sugli acquisti ingenti fatti dai cittadini russi, a partire dall’ anno prossimo sarà meno duro. Il 10 aprile, il Governo della FR ha approvato e ha deciso di presentare alla Duma di Stato il progetto legge “Sull’inserimento delle modifiche nella parte prima del Regolamento fiscale”, che prevede l’abolizione completa dei controlli fiscali sulle spese ingenti delle persone fisiche. In conformità alle norme vigenti, le spese soggette a controllo da parte degli organi fiscali sono quelle inerenti all’acquisto dei seguenti beni: immobili, eccetto piantagioni a crescita pluriennale; veicoli meccanici non legati a beni immobiliari; azioni di società per azioni; titoli di Stato e municipali, nonché certificati di risparmio e oro in lingotti.
    Secondo il Governo, oggi il meccanismo di controllo fiscale sello Stato sulle spese delle persone fisiche praticamente non funziona, il che è dovuto ad alcuni motivi (come, ad esempio, l’uso del costo d’ inventario dei beni durante la registrazione delle operazioni di compravendita degli immobili). L’abolizione del controllo sulle spese dovrebbe avere un effetto stimolante sull’edilizia abitativa e sul finanziamento ipotecario in Russia. D’ altra parte, l’abolizione dei controllo sulle spese dei cittadini non toglie agli organi fiscali la possibilità di ottenere informazioni sulla conclusione di affari in campo immobiliare e su autoveicoli: in conformità al Regolamento fiscale, il fisco riceve dette informazioni dagli organismi che effettuano la registrazione di immobili e autoveicoli. La legge “Sulla lotta alla legalizzazione (al riciclaggio) dei redditi ottenuti in modo criminale e al finanziamento del terrorismo”, approvata nel 2002, prevede un meccanismo di controllo obbligatorio sulle operazioni con denaro e con beni, realizzate sia da persone giuridiche, sia da persone fisiche. Secondo il governo, visto che la legge rimane in vigore, l’abolizione dei controlli fiscali non riduce l’efficienza del controllo statale sulle spese di persone fisiche, ma sopprime la situazione in cui lo stesso lavoro degli organi statali veniva svolto anche da altri organismi.
    In terzo luogo, la membership a pieno titolo nel FATF consentirà alla Russia stessa di applicare sanzioni contro Paesi sospetti, anche se i casi di reale impiego di tale diritto non saranno tanti. A proposito, nella “lista nera” ci sono Paesi i cui rapporti economici con la Russia difficilmente possono essere definiti stretti (le isole Cook, il Guatemala, l’ Indonesia, la Nigeria, Saint-Vicent). L’unica “vittima” degna di attenzione è l’Ucraina. La Russia, del resto era stata la prima a schierarsi dalla parte del Paese membro della CSI allorquando il FATF, nel dicembre del 2002, aveva raccomandato ai suoi membri di limitare la cooperazione finanziaria con l’Ucraina.
    Infine, l’adesione al FATF dovrà facilitare l’attività delle banche russe all’estero. A parte tutto il resto, lo status di membro del FATF ridurrà un po’ i timori degli investitori esteri, aumenterà l’attrattiva degl’ investimenti in Russia. Ma il notevole afflusso di capitali può essere garantito solo da misure di politica interna e dal perfezionamento dell’immagine della Russia, sia dal punto di vista degli investitori stranieri, sia nel campo internazionale in senso lato.

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