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Numero 6(70)
La Nato dell’Eurasia

    Sullo sfondo della clamorosa vittoria degli USA nella guerra in Iraq, la Russia si affretta di mantenere il controllo almeno sullo spazio postsovietico, mentre gli USA dichiarano molte delle sue parti zona di loro interesse vitale. Tra le iniziative del nostro Paese, mirate al raggiungimento di questo scopo, va ricordata la creazione della Comunità Economica Euroasiatica, dell’Unione Russia-Bielorussia, dell’Unione dei Quattro, istituita recentemente. Fra la seconda metà di aprile e i primi giorni di maggio, il Presidente Vladimir Putin ha intrapreso due azioni tese a ribadire l’influenza russa sul territorio dell’ex Unione Sovietica.
    La prima e’ stata quella dell’incontro fra Putin e il Presidente ucraino Leonid Kuchma, svoltosi il 2 maggio in Crimea. Nel corso dell’ incontro sono stati discussi i problemi relativi alla creazione di un unico spazio economico, dei rapporti russo-ucraini. Dopo la fine dell’incontro, Vladimir Putin ha dichiarato di ritenere necessario di continuare a svolgere azioni concordate fra la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e il Kazakhistan, in vista della loro adesione al WTO. Si è parlato addirittura di ampliare eventualmente le potenzialità dell’Ucraina come Paese che permette il transito del petrolio e dell’energia elettrica russa. Tutto sommato, il risultato principale di quest’incontro è stato un gran polverone, prodotto dai media, visto che l’élite finanziaria ucraina tuttora non vuole pagare i debiti e non intende smettere di trafugare il gas russo.
    La seconda delle iniziative mirate ad aumentare l’influenza russa nella CSI è stata quella dedicata alle questioni militari. I capi dei Paesi che di solito si annoverano tra gli alleati più fedeli della Russia (Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizia e Tagikistan), riunitisi dal 27 al 28 aprile a Dushanbé, la capitale del Tagikistan, hanno deciso di organizzare una nuova alleanza militare: l’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva. E’ stato creato lo Stato Maggiore della nuova struttura, diretto dal generale Nikolai Bordiuzha, uno dei personaggi più importanti tra le autorità a livello nazionale nel periodo del premierato di Primakov, che da allora si trovava in una specie di esilio in Danimarca, come ambasciatore di Russia in tale paese. E’ stata presa inoltre, la decisione di ammodernare le Forze speciali di rapida reazione nell’ambito del Trattato per la sicurezza europea, e di organizzare una base militare a Kant (Kirghizia).
    A Dushanbé peraltro non hanno dimenticato di discutere di economia. Alle riunioni della Comunità Economica Euroasiatica si è parlato dettagliatamente di allestimento dei confini esterni della Comunità, della cooperazione doganale, delle tariffe antidumping e della cooperazione nell’adesione al WTO.
    Se per la Russia la nuova alleanza è uno dei mezzi con cui si tenta di affermare la propria influenza nello spazio postsovietico, e se per Vladimir Putin è una carta vincente nella lotta elettorale, che lo espone come “recuperatore” dei territori ex sovietici, per i Presidenti di altri Paesi membri della Comunità si tratta di un modo di risolvere i problemi finanziari dei Paesi da loro guidati. D’ora in poi, i membri del Trattato potranno comprare le armi russe a prezzi speciali e far addestrare i loro ufficiali dalle università russe, pagando per i loro studi meno di prima.

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