Numero 10(74)
All’orizzonte i problemi del debito delle imprese
Le apprensioni per possibili default corporativi a breve sono senza dubbio inconsistenti. Il debito corporativo delle società russe ammonta al 26% del PIL circa, il che per i criteri mondiali è abbastanza poco. Inoltre la tendenza all’aumento dei tassi d’interesse non sembra disastrosa – una crescita dei tassi di 2-3 punti percentuali non comporterà un precipitoso aggravamento della situazione finanziaria delle società.
Però nei prossimi tempi i mercati finanziari cominceranno a valutare i rischi rappresentati dai vari fruitori dei prestiti in maniera più diversificata. Non è da escludere che si discuterà la solvibilità del Gazprom, il cui debito accumulato raggiunge il 48% degli introiti complessivi di questa società. Queste preoccupazioni possono causare un pregiudizio anche alle azioni del Gazprom. Certo, possono scontrarsi con questi problemi quelle poche regioni emittenti che sono presenti sul mercato del debito. In genere il mercato delle obbligazioni corporate può diventare il principale segmento dove questi problemi potrebbero presentarsi in piena luce. Un default sui crediti bancari è gravido di un deterioramento dei rapporti con tutti gli istituti finanziari più importanti. Un default sui crediti occidentali sarebbe peggio ancora, siccome comporterà la revisione di tutte le quotazioni, compromettendo i rating; inoltre ne possono soffrire le condizioni alle quali le società vendono il loro prodotto all’estero. Intanto il mercato delle obbligazioni corporative non rappresenta purtroppo interesse sostanziale per le società perché è abbastanza ristretto, i suoi termini sono brevi, in pratica ricalca i crediti bancari. Per cui se qualche nuvolone dovesse addensarsi all’orizzonte del corporate finance, scoppierebbe sicuramente sopra il mercato del debito corporativo.
|