Numero 10(90)
L’Italia e la Russia: più vicine di così non si può
Il 3 novembre la capitale russa riceve la visita di due giorni di Silvio Berlusconi, il Primo Ministro italiano. Sintetizzati durante gli incontri tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi i risultati di iniziative congiunte nell’ambito dei rapporti bilaterali.
Oggi l’Italia è uno dei più importanti partners commerciali occidentali della Russia. L’organizzazione di “aree industriali” in Russia create con la partecipazione della piccola e media impresa italiana ha sortito effetti positivi. L’esempio più convincente del successo di tale cooperazione è costituito dall’area industriale di Lipetsk, la città in cui i dirigenti dei due Paesi, nell’ aprile di quest’anno, hanno inaugurato una nuova fabbrica della Merloni. Il settore turistico dà segni di rapidi progressi; il turismo italiano in Russia è aumentato del 29%.
Franco Frattini, il Ministro degli Esteri, ha dichiarato nella sua intervista rilasciata al quotidiano “Il Sole 24 ore”, che i processi di liberalizzazione dell’economia russa aprono nuove possibilità per l’attività degli imprenditori italiani in Russia. “Il Ministero degli esteri italiano ha pertanto in progetto l’organizzazione di un seminario speciale, che avrà per argomento “La privatizzazione e le riforme strutturali nella Federazione Russa: potenzialità per lo sviluppo delle imprese italiane”, ha sottolineato il ministro. Egli inoltre ha riferito che fra poco a Mosca verrà aperto il cosiddetto “sportello unico”, creato grazie agli sforzi riuniti dell’ICE e del Reparto commerciale ed economico dell’Ambasciata Italiana a Mosca.
Berlusconi ha poi menzionato il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri italiano che ratifica l’accordo fra Federazione russa e Italia per lo smantellamento dei sommergibili nucleari «radiati» dalla marina militare ex sovietica.
Motivi “commerciali” a parte, si è imposta durante la visita di Berlusconi anche come prevedibile la questione della lotta al terrorismo. Putin e Berlusconi hanno della situazione in Iraq, delle vie di soluzione al conflitto in Medio Oriente, delle strategie piú efficaci da mettere in atto per evitare la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Entrambe Italia e Russia hanno interessi in Medio Oriente. Entrambi i Paesi, poi, sono egualmente interessati ad una composizione pacifica degli attuali conflitti, poiché ripongono in ciò grandi speranze relative ad una riduzione del flusso degli immigrati clandestini provenienti da tali aree. Del fatto che le posizioni della Russia e dell’Italia in tema di sicurezza internazionale coincidano perfettamente aveva parlato, durante la sua visita, anche il vice permier Gianfranco Fini. A suo dire l’Italia avrebbe sostenuto con energia gli sforzi della dirigenza russa mirati alla lotta contro il terrorismo internazionale. “La tragedia di Beslan conferma che il terrore è il nemico di tutti i popoli, e che bisogna fare tutto il possibile per combatterlo”, aveva allora rilevato Fini.
In tal modo, entrambi i Paesi hanno dimostrato di nuovo di aver bisogno uno dell’altro. Alla Russia serve un alleato, un interlocutore privilegiato in Europa, la quale per molte ragioni rimane estranea alla Russia. L’Italia, a sua volta, trae vantaggio dalle grandi potenzialità del mercato russo (considerato anche come spazio d’investimenti sicuramente piú redditizio rispetto a quello europeo). E “l’alleanza” preserverà i capitali italiani da interferenze politiche, e garantirà la sicurezza degli investimenti. Per Silvio Berlusconi la Russia inoltre è un avamposto importante nella lotta contro l’estremismo islamico. Berlusconi è sicuro poi del fatto che il ruolo della Russia sia centrale nelle questioni inerenti la sicurezza internazionale, gli equilibri geopolitici e la non proliferazione delle armi nucleari.
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