Numero 10(90)
I “Reporters senza confini” hanno pubblicato il rating della libertà di stampa
L’organizzazione internazionale “Reporters senza confini” ha pubblicato, per la terza volta nella sua storia, il “Rating della libertà della stampa”.
Secondo quanto riporta il comunicato dell’organizzazione, quella a subire pressioni maggiori è prevalentemente la stampa in Asia e nel Medio Oriente. Infatti, la Corea del Nord è l’ultima fra i 167 Paesi presi in considerazione nella lista. Il Myanmar, la Cina, il Vietnam e il Laos occupano, rispettivamente, il 165-mo, il 162-mo, il 161-mo e il 153-mo posto. L’Arabia Saudita è posizionata al 159-mo posto, l’Iran, al 158-mo, la Siria e l’Iraq, al 155-mo e al 148-mo. In tali Paesi la stampa indipendente non esiste proprio o viene continuamente censurata.
Inoltre altri posti “d’onore” in fondo alla lista sono occupati da Cuba (il 166), dal Turkmenistan (il 164-mo) e dall’Eritrea (il 163-mo). Cuba e la Cina condividono poi il primato per il numero di giornalisti reclusi (26 e 27 rispettivamente).
La maggiore libertà di stampa si registra nel Nord Europa, nei Paesi come la Danimarca, la Finlandia, l’Irlanda, l’Islanda, l’Olanda e la Norvegia. Fra i primi venti ci sono solo tre Stati non europei: la Nuova Zelanda, Trinidad e Tobago e il Canada.
La Russia conquista un “onorevole”140-mo posto. Nel commento si riporta che nel corso degli eventi tragici relativi all’occupazione della scuola di Beslan dai terroristi, “è stato dimostrato che il Cremlino controlla la televisione nazionale”. Il commento menziona anche l’omicidio a Mosca di Paul Khlebnikov, il direttore responsabile della versione russa della rivista “Forbes”.
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