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Numero 6(51)
Parità di diritti?
Alcune questioni relative ai diritti degli stranieri in Russia

Prima intervista. I diritti e il business

    L’impero russo, da tempo ormai trapassato , ha lasciato in eredità, oltre ad altre “delizie” del totalitarismo, un atteggiamento sospettoso e diffidente verso gli stranieri, radicato nella mente dell’”homo sovieticus” già dall’epoca di Stalin, quando qualsiasi forestiero venive automaticamente annoverato fra le spie. Negli ultimi tempi, la partecipazione degli imprenditori stranieri alla vita economica della Russia è aumentata notevolmente. I dirigenti del Paese invocano gli investimenti ed invitano gli stranieri nella “Russia rinnovata”, ormai felice di accogliere cari ospiti venuti dall’estero. Ma come, in realta’, accoglie la Russia i suoi ospiti? Quali diritti dà alle persone che hanno creduto alle promesse e che sono arrivate in Russia per “fare affari”? E come gli stessi stranieri interagiscono con lo Stato, con il quale anche i suoi cittadini non sempre riescono a mettersi d’accordo?
    Cerchiamo di dare alcune risposte in una serie di interviste del Direttore responsabile di “Espresso” Lev Reznikov con Serghei Koltyghin, consulente legale appartenente al “Gruppo avvocati indipendenti” .


    L.R.: Anzitutto, Serghei, può parlare dei principi sui quali, almeno formalmente, si basa la situazione dei cittadini stranieri in Russia?
    S.K.: I principi fondamentali, messi per iscritto, non sono poi tanti, sono solo quattro: 1) gli stranieri in Russia godono degli stessi diritti e delle stesse libertà e hanno gli stessi doveri, di cui godono e che hanno i cittadini del Paese (il principio del “regime nazionale”); 2) gli stranieri sono uguali davanti alla legge, nonostante la provenienza, la situazione sociale e patrimoniale, l’appartenenza razziale e nazionale, il sesso, gli studi che hanno fatto, la lingua, l’atteggiamento alla religione, il tipo e il carattere di attività svolte, o altre circostanze; 3) nei confronti dei cittadini di Paesi in cui vi sono limitazioni speciali dei diritti e delle libertà dei cittadini russi, possono essere introdotte limitazioni di risposta; 4) l’uso dei diritti da parte di cittadini stranieri in Russia non deve arrecare danni agli interessi della società e dello Stato, ai diritti e agli interessi legittimi dei cittadini della FR e di altre persone. Come gli altri partecipanti alla circolazione civile, gli stranieri devono rispettare le leggi vigenti in Russia.
    L.R.: E’ chiaro che ogni italiano che lavora e vive in Russia ha i propri problemi. E’ possibile, tuttavia, mettere in evidenza le questioni generali, quelle affrontate da tutti?
    S.K.: Penso che i problemi centrali siano due: la legalizzazione del proprio business e la legalizzazione del proprio soggiorno nel Paese.
    Perché dico che toccano praticamente tutti? L’epoca del capitalismo selvaggio in Russia sta terminando. Non è più così facile, come una volta, registrare “al nero” contratti da centinaia di migliaia o addirittura da milioni di dollari, ignorando gli standard e le norme internazionali comunemente accettate. E’ sempre più difficile evitare i controlli nel campo finanziario e fiscale, fare a meno della contabilità regolare. Non è più possibile, di fatto, svolgere attività imprenditoriali senza avere un’azienda legale registrata secondo le modalità stabilite (il ruolo delle società off-shore si è ridotto notevolmente). Anche lo sdoganamento delle merci, il loro trasporto, la vidimazione dei diritti e dei doveri dei contraenti acquistano caratteristiche più o meno civili. Aumentano gli standard consumatori e quindi si fa sentire la necessità di esaminare più attentamente le responsabilità legali degli imprenditori stranieri, i problemi relativi alle garanzie da parte loro. E’ vero che il regime fiscale rimane tuttora uno dei più sfavorevoli per gli investimenti al mondo, dato che cambia spesso, e il sistema fiscale russo è ritenuto il più confuso e assurdo. Ma la necessità di perfezionare questo settore già sfocia in azioni concrete (come quella relativa alle banche che prossimamente passeranno agli standard internazionali della contabilità finanziaria).
    Rileverei in modo particolare le questioni concernenti il controllo delle operazioni sospette che potrebbero avere a che fare con “il riciclaggio dei soldi”. Attualmente lo Stato studia attivamente i meccanismi di tali controlli per stroncare simili operazioni, impegnandovi tutti gli istituti possibili. E benché la legge “antiriciclaggio”, in vigore da febbraio 2002, preveda il controllo obbligatorio solo delle operazioni di un cero carattere e per l’importo da 600.000 rubli (20 mila dollari USA), in pratica, il comitato per il monitoraggio finanziario ed il servizio di informazioni finanziarie ricevono notizie anche su operazioni che sembrano poco pulite agli operatori del mercato (sono banche, società di assicurazioni e di leasing, monti di pietà, partecipanti al mercato dei titoli, ecc.). I clienti di questi istituti non sapranno nulla di tali “notizie”: la legge vieta direttamente di divulgare simili dati.
    L.R.: Lei ha detto che gli imprenditori stranieri dovessero legalizzarsi da soli, Che cosa intendeva precisamente?
    S.K.: La situazione giuridica degli stranieri in Russia è, senz’altro, sostanzialmente determinata da documenti internazionali comunemente riconosciuti, relativi ai diritti e alle libertà umane (la Dichiarazione universale dei diritti umani, Patti internazionali sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, ecc.).
    Tuttavia, ogni straniero in Russia affronta una serie di problemi. Ciò è dovuto, anzitutto, alla scarsa conoscenza della specificità delle leggi russe, degli atti legislativi, dei propri diritti e doveri. E’ chiaro che qualsiasi situazione di vita che richiede una scelta puo’ comportare un risultato positivo o indesiderabile. E da quanto uno straniero sia preparato, o dalla possibilità di avere la necessaria assistenza legale, e, qualche volta, l’assistenza urgente di un avvocato, dipende non solo il successo del suo business, ma anche la sua vita.
    I motivi principali che inducono i cittadini stranieri a rivolgersi all’avvocato sono questi: la necessità di sistemarsi e di espletare le formalità relative alla registrazione della residenza, la soluzione del problema di possedere un’auto (fanno intestare le loro auto ai cittadini russi, i loro impiegati o partner), rapporti matrimoniali (contrazione e scioglimento dei matrimoni, diritti e rapporti patrimoniali dei coniugi, questioni relative alle adozioni), di assistenza medica, di formazione, di assicurazione della vita e della salute, questioni relative all’ottenimento della cittadinanza russa, del permesso di soggiorno, dell’autorizzazione a svolgere attività di lavoro in Russia, la difesa giuridica dei diritti e degli interessi legittimi, l’espletamento delle formalità relative alle operazioni riguardanti l’acquisto (o l’alienazione) dei beni, sia mobili, sia immobili e l’accompagnamento legale di tali operazioni, questioni della difesa e autodifesa, il rapporto con i rappresentanti degli organi del potere, la difesa da un’accusa penale e dall’azione penale e tanti altri motivi.
    Quasi ciascuna di queste questioni, a proposito, prima o poi, viene affrontata da qualsiasi straniero, ed è praticamente impossibile prepararsi in anticipo alla loro soluzione o prevenzione, perché, anche se formalmente e russi i gli stranieri hanno diritti uguali, in realtà è assai più difficile per i nostri ospiti risolvere questi problemi, tutto sommato, semplici, quotidiani. Proprio qui sta la particolarità e la complessità della loro situazione legale.
    L.R.: Ora si dice spesso che il clima d’investimenti in Russia sia molto favorevole e che gli imprenditori stranieri si trovino in condizioni uguali e forse addirittura più agevolate rispetto ai loro colleghi russi. Come può valutare tali affermazioni?
    S.K..: Comincio da un piccolo esempio: quando abbiamo svolto la registrazione del giornale “Espresso”, la tassa statale di registrazione era di 500 dollari USA. Proprio questa cifra dev’essere pagata da ogni richiedente, se l’istitutore (o coistitutore) di un mass media è una persona giuridica straniera, oppure se un mass media è istituito con la partecipazione di investimenti stranieri, in conformità al Decreto del governo della FR del 05.04.1992 N 216 (nella versione del 05.08.2000).
    La tassa di registrazione per un giornale simile, ma pubblicato senza investimenti stranieri, ammonterebbe a soli 30 dollari USA.
    Cosa dobbiamo pensare, allora, partendo da questo piccolo episodio: esiste o no una vera parità di diritti fra gli stranieri e i cittadini russi? Senza parlare dei famigerati progetti legge che invitano a vietare del tutto la partecipazione degli stranieri ai mass media (non solo alla TV, ma anche ai giornali e riviste)…
    Basta dire che anche oggi la legge che regolamenta la vostra attività è la Legge federale del 1991 “Sui mass media”, che include numerose limitazioni, relative all’istituzione dei programmi televisivi e delle organizzazioni che realizzano la telediffusione in Russia.
    Esistono alcune altre realtà alle quali gli stranieri non possono partecipare a pieno diritto (come il rapporto giuridico terriero, la possibilità di occupare certe cariche, le questioni dell’adozione, dei diritti d’autore, ecc.). Per essere giusti, preciso che simili limitazioni esistono anche in altri Paesi. In Canada, ad esempio, gli stranieri e le società controllate dagli stranieri non possono riscattare e possedere la terra, negli USA l’acquisto di immobili da parte degli stranieri è limitato nella maggior parte degli stati, in alcuni Paesi esiste un sistema abbastanza complicato di accordi e autorizzazioni, fino alla necessità di avere una relativa autorizzazione da parte del Consiglio Statale (in Finlandia) o del Consiglio dei Ministri (in Cipro).
    L.R.: Ho sentito parlare di 40 enti di controllo . Chi, tranne l’ispezione fiscale, può controllare gli imprenditori stranieri?
    S.K.: La procura, la polizia fiscale (a proposito, in conformità al nuovo Codice penale processuale, dal 1 luglio del 2002 la polizia fiscale avrà diritto di instaurare l’indagine non per 23 articoli del Codice penale, ma per 53: abbracciando, praticamente, tutta la gamma di reati economici), il Servizio statale antincendio, il Servizio sanitario ed epidemiologico (SES), il Reparto per la lotta ai reati economici, l’Ispezione nazionale del lavoro, la Commissione per locali ad uso non abitativo presso il Governo di Mosca, ecc. Ogni organizzazione ha una propria competenza, il proprio giro di obiettivi e problemi.
    Può sembrare che con tante istanze vigilanti, per uno straniero sia impossibile svolgere un business a Mosca. Ma l’esperienza dimostra che le aziende più benestanti trovano i modi per risolvere problemi che sorgono e conflitti nel rapporto con lo Stato. E’ importante esservi pronti.
(continua)

    Per contattare il Gruppo indipendente di avvocati di Mosca, è possibile usare seguenti numeri telefonici (si risponde sia in russo, che in italiano): (095) 152-14-68, 782-40-24, 8-902-633-69-95; e-mail:legat@km.ru.
    Sito internet www.advokatgroup.nm.ru

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