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Numero 7(52)
Rimandata l’approvazione della legge sull’investimento delle pensioni

    L’esame della Legge sull’investimento dei mezzi pensionistici che doveva essere presentato alla Duma già il 15 marzo, non ha comportato una versione definitiva di questo documento.
    Alla vigilia della riunione del governo, nel corso della quale si prevedeva di concordare gli emendamenti alla Legge, era accaduto un fatto che ha inasprito bruscamente la battaglia politica. Il fondo pensioni della FR aveva pubblicato una serie di emendamenti che di nuovo hanno provocato il rimando dell’esame della Legge (la vice premier Valentina Matvienko ha menzionato addirittura il tempo fino al 15 maggio) e hanno messo in forse le prospettive dell’approvazione della Legge per intero.
    Nel complesso, gli emendamenti presentati limitavano notevolmente i diritti dei fondi pensionistici privati. Così, tra questi emendamenti c’era uno, secondo il quale una persona non potesse tornare da un fondo privato a quello pubblico, nonché un punto che prevedeva di abolire la selezione di aziende di gestione in base ad una gara. Si proponeva, inoltre, di togliere il meccanismo del diritto di successione dei risparmi a favore dei parenti di un morto. Molti esperti hanno visto in tutto ciò un tentativo del Fondo pensioni della Russia di ridurre la partecipazione del settore privato e di proteggere il proprio monopolio, nonché di cercare di rinviare al massimo l’approvazione della legge.
    Le azioni del sig. Zurabov, capo del Fondo pensioni, hanno subito suscitato un uragano di critiche. Aleksandr Sciokhin, presidente del Comitato della Duma per i crediti, ha detto che dietro quelle mosse fosse “evidente un monopolismo da dicastero, con il quale il Fondo pensioni ha intenzione di controllare da solo e stanziare risorse finanziarie enormi, senza voler svolgere anche una gara per il loro investimento”. Le critiche più attive erano avanzate da Vladimir Taracev, vice presidente del Comitato della Duma per istituti di credito e mercati finanziari. Il 21 marzo, egli ha svolto un breefing per la stampa con un titolo appariscente “Chi ha pestato la coda alla riforma delle pensioni?”, e il giorno dopo è uscita la sua intervista al giornale “Izvestia” (si dice che sia l’unico giornale letto da Putin così com’è e non come parte di una rassegna stampa, preparata dalla sua amministrazione).
    A detta di Taracev, sarebbe importantissimo che la legge fosse messa in funzione al più presto, dato che il minimo rinvio comporta la perdita del potenziale reddito d’investimenti. Alla luce di ciò, un gruppo di lavoro presso il Comitato della Duma per istituti di credito e mercati finanziari, senza aspettare gli emendamenti del governo, inizierà la preparazione alla seconda revisione del progetto legge “Sull’investimento dei mezzi per il finanziamento della parte “risparmi” della pensione di lavoro nella FR”. In tutto, come ha comunicato Taracev, nel Comitato per le banche sono pervenuti 520 emendamenti al progetto legge da 28 gruppi di autori.
    E’ evidente che con un numero così elevato di emendamenti, i preparatori della riforma delle pensioni dovranno lavorare, come minimo, un altro mese. E intanto, il rinvio dell’approvazione della legge arreca un danno diretto ai pensionati. Alla fine di marzo del 2002, le riserve di risparmi hanno costituito circa 3,3 miliardi di rubli (100 milioni di dollari), cioè nei primi tre mesi, questi soldi stavano immobili sui conti del Fondo pensioni, senza portare alcun reddito. Anzi, si sono svalutati, considerata l’inflazione, che solo nel primo trimestre è stata del 5,4%.
    Del resto, per evitare critiche nei suoi confronti, la dirigenza del Fondo pensioni ha fatto qualcosa per “disgelare” i soldi delle pensioni a partire da aprile. Il 18 marzo, sono comparse “Le norme provvisorie dell’investimento”, sotto forma di un decreto del governo, firmato da Kassianov. Le norme saranno valide finché non entri in vigore la Legge federale sull’investimento di risparmi pensionistici, ma non più di 6 mesi dalla data della pubblicazione ufficiale del presente decreto. In conformità a questo documento, i mezzi dei risparmi potranno essere investiti nei titoli di Stato della FR in circolazione sul mercato, le obbligazioni per i quali sono espresse in valuta estera. La decisione circa l’entità e la struttura di investimenti sarà presa dal Fondo delle pensioni della Federazione Russa, dietro il coordinamento con il Ministero della finanza della FR. L’acquisto dei titoli di Stato della FR è realizzato dal Fondo pensioni conformemente alla legislazione vigente. All’8 aprile il Fondo pensioni ha investito 3 miliardi di rubli nelle obbligazioni in rubli del prestito federale con la redditività del 17% di interesse annuo, cioè praticamente con la redditività reale zero.
    In altre parole, sacrificando gli interessi dei pensionati, il Fondo pensioni cerca di prolungare la gestione monopolistica dei mezzi delle pensioni. E anche se prima o poi la legge sull’investimento delle riserve delle pensioni sarà approvata, non si può essere per niente sicuri che essa garantisca l’accesso ai soldi delle pensioni per un’ampia cerchia di aziende di gestione. E quand’è così, non è per niente detto che, mancando la concorrenza e la lotta per i soldi delle pensioni, i funzionari statali s’impegneranno più di tanto per far lavorare con il massimo rendimento i soldi delle pensioni. E’ chiaro che in tale caso sarà messa in forse non solo la riuscita della riforma di pensioni, ma anche la capacità dell’economia russa di dimostrare alti tassi di crescita in futuro. In tutto il mondo, infatti, i soldi delle pensioni rappresentano una delle fonti principali che consentono di finanziare gli investimenti a lungo termine.

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