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Numero 12(57)
Aumenta il numero di depositi presso le banche

    Nel 2002, le banche russe sono entrate in una nuova fase di sviluppo.
    Mentre negli anni 1999-2001 c’è stato un notevole cambiamento nella struttura degli attivi bancari, espressosi nell’aumento della quota del finanziamento e nella riduzione della quota del portafoglio dei titoli, verso il 2002 i crediti costituivano già circa il 40% degli attivi. Questo livello è già paragonabile a quello dei Paesi dell’Europa dell’Est, e significa che in futuro l’estensione dei crediti può svolgersi solo aumentando le risorse procacciate dalle banche.
    Mentre all’inizio del 2001 i depositi dei privati costituivano il 19% degli attivi, a maggio del 2002 questa cifra ha già raggiunto circa il 24%. L’aumento dei deposti riflette, anzitutto, una rinnovata fiducia nei confronti delle banche, nonché il passaggio dei mezzi, prima conservati “sotto il materasso”, alle banche. E’ per questo che la crescita del 18% dei depositi in valuta nei primi quattro mesi di quest’anno ha superato notevolmente l’aumento dei depositi in rubli (il 10% nel periodo paragonabile).
    Si fa notare, inoltre, l’aumento del numero dei depositi a lunga scadenza. Nei quattro mesi del 2002, i depositi con scadenze superiori a un anno sono aumentati del 35%. Nel contempo, questi risparmi al 70% sono nominati in rubli, il che evidentemente significa che i depositi lunghi vengono aperti prevalentemente da persone anziane. Non è una sorpresa, quindi, che il ricevitore principale dei depositi a lunga scadenza sia la Sberbank. In altre parole, l’accesso di banche private ai depositi a lunga scadenza continua ad essere limitato.
    Tutto ciò che si è detto sopra dimostra che l’aumento dei depositi in Russia avviene con una politica assai passiva delle banche. In altre parole, per procacciare risorse supplementari, esse non sono costrette a proporre tassi più alti. Una scarsa elasticità di depositi, riguardo ai tassi d’interesse, significa che le banche russe riusciranno a mantenere un margine alto nei prossimi uno o due anni.
    Ciò non vuol dire però che le banche non debbano già adesso formare una strategia che consenta loro di posizionarsi nei nuovi segmenti del mercato dei servizi bancari. Oggi, ad esempio, le banche praticamente non rilasciano crediti ai privati. Sebbene i crediti rilasciati alle persone fisiche siano aumentati dal 2 al 3% di attivi, in valore assoluto ciò costituisce solo 3 miliardi di dollari. La maggior parte delle banche russe tuttora non osa lavorare in questo settore, ritenendone i rischi troppo alti. Le banche, poi, quasi non finanziano il business piccolo e medio: si combatte soprattutto per i clienti grossi. Nel contempo, lo sviluppo del piccolo business nei prossimi anni può rendere le piccole aziende i clienti principali delle banche. Si sa che oggi in Russia la piccola e la media imprenditoria producono solo il 10% del PIL, rispetto al 50% del PIL nei Paesi industrializzati. In questo settore è occupata solo il 15% della popolazione, mentre in Europa questo valore ammonta al 46%-54%. E’ evidente che proprio lo sviluppo del piccolo business diverrà prossimamente l’obiettivo principale del governo, cosicché le banche potrebbero iniziare già adesso a svolgere attività in questo settore assai promettente.

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