Numero 16(61)
Non si è riusciti a trasformare i 50 anni di Putin in festa nazionale Ma sono tanti a volerlo
Sembra che in Russia ci sia qualcuno che ha una voglia indomabile di far risuscitare la tradizione dei festeggiamenti nazionali dedicati agli anniversari del capo dello Stato.
La preparazione al 50° compleanno di Vladimir Putin era iniziata molto prima della data stessa: gli esponenti dell’élite russa si facevano in quattro per inventare il modo più singolare in cui avrebbero potuto fare i loro auguri al Presidente.
Il titolo di idea più maestosa (in tutti i sensi) dovrebbe essero dato alla proposta di regalare a Vladimir Putin una copia esatta dell’antica corona russa: il così detto “colbacco dello zar Monomakh”. L’iniziativa è stata creata e promossa dall’Accademia dell’arte dei gioielli. Ma con tutto il simbolismo di tale regalo (Putin da tempo viene comparato ad un imperatore russo), l’idea non ha suscitato grand’entusiasmo tra gli esperti, secondo i quali si tratterebbe di una volgarizzazione di un atto ecclesiastico profondamente religioso, visto che la cerimonia, durante la quale al nuovo zar si passava il “colbacco di Monomakh”, includeva anche la sacra unzione.
Il Consiglio della Federazione ha ordinato, presso la fabbrica “Russkie samotsvety” di Ekaterinburg, una carta geografica di circondari federali della Russia, fatta di diaspro degli Urali (Mosca doveva essere segnata con un rubino). Al Presidente sono stati regalati pure alcuni ritratti, pomodori con il suo nome, un cedro di 17 anni di una razza speciale “FIL-02” e tante altre cose. Il nome di Vladimir Putin è stato dato ad un diamante che pesa 79,9 carati: la decisione è stata presa dal monopolista russo nel settore dei diamanti, la società “Alrossa” (il Presidente non ha ricevuto, però, il brillante stesso). Tuttavia, per onor di giustizia va detto che man mano che si avvicinava la solenne data, il 7 ottobre, l’isterismo che precedeva l’anniversario ha cominciato a placarsi da solo. E dopottutto lo stesso giorno del compleanno è passato in modo incredibilmente calmo: senza alcun indizio di “regali di lavoro” e di “telegrammi di auguri”. Anzi, la maggior parte dei mass media importanti ha preferito non fare dell’anniversario l’evento più importante della giornata. Anche lo stesso capo di Stato, poi, ha detto di essere molto scontento di tali preparazioni. Tutto ciò lascia supporre che siamo ancora lontani da una “beatificazione” di Vladimir Putin vivo e vegeto.
Anche i giovani vogliono bene a Putin. Gli hanno scritto infatti che deve essere Presidente a vita (la raccolta di lettere è stata organizzata dal partito “Edinaia Rossia”, cosa che si fa sentire in alcune frasi non proprio da ragazzi), che vogliono imparare il tedesco bene come lui, che i loro genitori devono prendere lo stipendio regolarmente e che nella loro scuola devono essere finalmente fatte le necessarie riparazioni. Sognano anche di avere una TV via satellite e strade ben asfaltate, visto che quelle di oggi sono impraticabili, quando si tratta di usare un’asse a rotelle.
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