Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 2(66)
Bassa crescita: il Governo è scontento

    I risultati del 2002 non sembrano entusiasmanti a molti esponenti del Governo: proprio così è possibile descrivere il tono generale dei commenti fatti dagli esponenti dell’esecutivo a proposito degli indici di crescita economica dell’anno scorso. Si può essere ancora contenti dei tassi di crescita del PIL, i quali, secondo le stime preliminari, costituiscono il 4,1% rispetto all’anno precedente (dopo la lavorazione dettagliata dei dati, questa cifra può aumentare fino al 4,2%). E’ un indice inferiore a quella crescita del 5,0%, che era stata conseguita dalla Russia nel 2001. Non è sufficiente per raggiungere i Paesi della Comunità europea, ma è una cifra abbastanza valida rispetto ai Paesi dell’Europa dell’Est.
    L’insoddisfazione maggiore del Governo è stata suscitata dagli indici di crescita della produzione industriale. Secondo il Ministero per lo sviluppo economico, la rispettiva percentuale avrebbe costituito, nel 2002, il 3,9%, ma il Comitato statale per le statistiche insiste su un valore al di sotto del 3,7%. A nostro avviso, la differenza notevole tra i tassi di crescita della produzione industriale e dell’economia in generale dev’essere interpretata positivamente. In particolare, tale rapporto dimostra il peso crescente dei servizi nella crescita dell’economia, il che dà una prova di un mutamento positivo nella struttura del PIL russo.
    Un altro indice che suscita preoccupazione è la riduzione dei ritmi di crescita degli investimenti. Mentre nel 2001 la crescita degli investimenti era ammontata al 8,7%, nel 2002 essa ha contato solo 2,6punti percentuali. In parte, tale riduzione deriva dall’abolizione dell’agevolazione fiscale per gli investimenti dal 2002. Nel contempo, per l’economia russa poco modernizzata, che continua a superare di tre volte gli altri Paesi nel consumo di petrolio, gas ed energia elettrica per un’unità di PIL prodotto, i bassi ritmi d’investimento segnalano l’esistenza di notevoli problemi di crescita.
    La preoccupazione del Governo per i bassi ritmi di crescita degli investimenti avrà evidentemente un effetto sulla politica fiscale dei prossimi anni. La settimana scorsa, ad esempio, il Ministero della finanza ha raccomandato di far tornare uno sgravo fiscale per gli investimenti. Dal 2004, il Governo vuole introdurre una nuova forma di regolamentazione fiscale che consentirà alle compagnie di ridurre gli utili tassabili di un quarto, conformemente all’entità degli stanziamenti al fondo ammortamento relativo alle attrezzature con periodo di ammortamento superiore a 5 anni. In seguito all’introduzione di questo provvedimento, i ritmi di crescita degli investimenti in Russia aumenteranno più probabilmente dal 2%-3% l’anno al 4%-5%. E per quanto riguarda il budget, non dovrebbe essere danneggiato molto da questo provvedimento. Secondo quanto hanno rilevato alcuni esperti fiscali, tale forma di riduzione dell’imposta sugli utili sembra uguale ad un credito fiscale. In altre parole, ciò che non verrà pagato dalle aziende nei cinque anni successivi all’introduzione dell’agevolazione fiscale lo pagheranno comunque più tardi.
    L’agevolazione fiscale relativa all’imposta sugli utili sembra la mossa più radicale che si possa permettere il Governo nei prossimi due anni. In generale, invece, la politica fiscale dovrebbe essere assai cauta. Gli esponenti del Governo pensano di ridurre il peso fiscale con un ritmo dell’1% annuo, a seconda della capacità di ridurre le uscite del budget. In questo modo, il Governo ha deciso di supportare il bilancio in proficit anche in futuro, facendo dipendere la riduzione del peso fiscale dalla realizzazione della riforma dell’apparato statale. Tale dipendenza sembra abbastanza rischiosa: sarebbe meglio se la riduzione del peso fiscale fosse prioritaria, mentre la riduzione delle spese pubbliche fosse uno strumento per avere un budget equilibrato. In tal caso, il governo sarebbe quasi costretto a ridurre le spese pubbliche.

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "FINANZA"
Gli economisti hanno stabilito chi sarà danneggiato dalla guerra in Iraq ¦  Ci si fida sempre di meno del dollaro ¦  Un’alternativa per le banche ¦  Il Forum economico mondiale a Davos: risultati per la Russia
Rambler's Top100    Rambler's Top100