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Numero 7(71)
L’assicurazione dei depositi: bisogna partire da qualcosa

    Alla fine di maggio, la Duma di Stato ha rinviato un’altra volta l’udienza, relativa all’assicurazione dei depositi, ora fino al 4 giugno. Va ricordato che il Governo aveva presentato questo progetto legge ai primi di marzo, ma il Parlamento tuttora non riesce a trovare un consenso definitivo in questa questione.
    La fondamentale pietra d’inciampo per approvare l’assicurazione dei depositi è quella che prevede l’abolizione della garanzia statale per i depositi presso la Sberbank e la creazione di un pool assicurativo, unico per tutte le banche, impegnate nel mercato dei depositi. Quindi, mentre oggi lo Stato è responsabile del pagamento del 70% di depositi bancari, in futuro tutto il garantire si prevede di affidare a un fondo che si formerà di stanziamenti fatti dalle banche. La capacità della comunità bancaria di risarcire i danni ai depositanti, in caso della bancarotta di una banca, dipenderà completamente dall’entità di stanziamenti al fondo e dalla capacità della Banca Centrale di controllare la condizione finanziaria di ogni socio. Sono proprio queste due condizioni fondamentali che, secondo gli avversari dell’assicurazione dei depositi, sarebbero difficilmente realizzabili: anzitutto, a dieci anni dall’eventuale approvazione della relativa legge, il fondo dei depositi costituirà meno del 6% del volume complessivo dei depositi e poi, la capacità della Banca Centrale di controllare la stabilità delle banche suscita dei dubbi. Visto che, in seguito all’introduzione dello schema bancario, le banche saranno costrette a ridurre i tassi d’interesse sui depositi, dando, di fatto, ai risparmiatori il peso, inerente ai pagamenti verso il fondo assicurativo, lo scontento, suscitato dalla legge non ancora approvata, è abbastanza forte.
    I sostenitori del progetto legge, prevalentemente rappresentanti del Governo, portano un argomento inconfutabile a favore dell’approvazione della legge. L’aumento della fiducia nei confronti del settore bancario e il coinvolgimento dei risparmi privati nel settore produttivo dell’economia rendono necessaria l’approvazione di una legge qualsiasi che consenta, a detta di Pavel Medvedev, capo del Comitato bancario della Duma, di partire da almeno qualcosa di concreto. Il Governo ha già dimostrato la sua incapacità di provvedere alla salvaguardia dei risparmi, nel 1991 e nel 1998. Le obbligazioni nei confronti dei depositanti, pur riconosciute, non sono tuttora estinte. Proprio per questo, dicono i ostenitori dell’assicurazione dei depositi, va introdotto un sistema netto di responsabilità nei confronti dei depositi, che deve essere messa alle banche. La legge sull’assicurazione dei depositi stabilisce una procedura che consente ai risprmiatori, entro 20 giorni dalla bancarotta di una banca, di farsi restituire i soldi fìgarantiti, fino a 3 mila dollari (la legge naturalmente indica una rispettiva cifra in rubli), mentre il resto dei mezzi depositati sarà reso ai depositanti nel corso della bancarotta, secondo le modalità, stabilite dalla Legge (cioè, praticamente, non sarà loro reso mai, dato che i risparmiatori privati, secondo la Legge, ricevono soldi dopo lo Stato).
    Molti rappresentanti del potere, intanto, dicono ultimamente che la legge sull’assicurazione dei depositi ha poche chances di essere approvata. Come si è già scritto sui numeri precedenti dell’Espresso, ciò è dovuto al fatto che ora i banchieri russi, avendo un afflusso notevole di depositi privati non si affrettano di supportare l’approvazione della legge dalla Duma. E’ assai probabile, poi, che anche la Banca Centrale non sia molto interessata della realizzazione della legge. In particolare, secondo Arkadi Dvorkovic, il vice ministro per lo sviluppo economico, la dirigenza della Banca Centrale temerebbe di assumersi la responsabilità per il monitoraggio delle banche, alle quali proprio la Banca Centrale dovrà dare la luce verde per aderire allo schema assicurativo. E certamente, anche per la maggior parte dei deputati, la sentenza, relativa all’abolizione di una garanzia statale non è un argomento politicamente vantaggioso, alla vigilia di elezioni. Va rilevato che Irina Khakamada, rappresentante di un partito di atteggiamenti così liberali come il SPS (Unione delle forze di destra), non molto tempo fa ha detto, nel programma televisivo di Svetlana Sorokina “Osnovnoj instinkt” (“Basic instinct”), che lo Stato deve mantenere la garanzia per quei depositi che erano stati fatti alla Sberbank prima dell’entrata in vigore della legge sull’assicurazione dei depositi. Se anche i partiti liberali hanno preso una posizione populista, figuriamoci l’atteggiamento della parte restante del Parlamento, che sempre prende la posizione populista!

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