Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 7(71)
Cambio di rotta: verso quota 31

    Il Ministero per lo sviluppo economico e il commercio ha pubblicato, il 23 maggio, una nuova previsione dello sviluppo economico. Sebbene il programma precedente fosse stato presentato solo un mese fa, la nuova versione contiene dei cambiamenti importanti. La modifica più impressionante implica la stima dei tassi di cambio valutario. Mentre in precedenza il Governo si aspettava che il tasso cambio medio del 2003 dovesse ammontare a 31,9 rubli per dollaro, ora afferma che il tasso medio di cambio dovrebbe essere di circa 31.1 rubli per dollaro. Il che vuol dire che per rimanerci dentro, entro la fine dell’anno il tasso di cambio dovrà essere di circa 30,6 rubli per un dollaro.
    In altre parole, il Governo ha ammesso che la situazione sul mercato valutario si sta sviluppando secondo uno scenario non programmato, e tutto sommato sfavorevole. Ciò è dimostrato, in particolare, dal fatto che la previsione di crescita economica nel 2003 è stata lasciata dal Ministero per lo sviluppo economico praticamente invariata, al livello del 4,6%, rispetto alla crescita del 6,6% avuta nei primi quattro mesi di quest’anno. Vale a dire che il rafforzamento del rublo del 12% nei confronti del dollaro, in termini reali, è un motivo sufficiente per ritenere limitate le prospettive della crescita economica.
    La modifica della previsione del cambio del rublo ha avuto un effetto notevole sulle condizioni del mercato valutario, il quale, nel giorno successivo alla pubblicazione della previsione, è crollato di altri 10 copechi. Sul mercato valutario, la domanda da parte dei clienti rimane assai scarsa, i portafogli speculativi delle banche sono stati di fatto ridotti a zero negli ultimi sei mesi, per cui è difficile immaginare cos’altro potrebbe servire da spinta per il capovolgimento del trend, se non un rafforzamento considerevole del dollaro sul mercato internazionale.
    Il Governo russo peraltro prende delle misure tese ad evitare un ulteriore rafforzamento del rublo. In particolare, poco tempo fa alla società pubblica Transneft è stato impedito di contrarre un prestito internazionale, ed è stato invece raccomandato di fare uso di risorse finanziarie interne. Evidentemente, la relativa decisione è stata presa alla luce di recenti raccomandazioni, fatte dal Ministero della finanza, di limitare la crescita di prestiti esteri.
    Va notato che nonostatnte i timori del Ministero delle Finanze, l’entità del debito aziendale in Russia non è rilevante rispetto ad altri Paesi. In alcuni Paesi dei mercati emergenti, il debito estero ammonta al 100% del PIL, mentre in Russia l’entità complessiva del debito corporativo totalizza circa il 26% del PIL. In altre parole, anche se questo indice aumenterà di alcune volte, rispetto al PIL non sarà peggiore di altri Paesi. D’altronde, l’aumento così rilevante dei prestiti certamente metterà in forse la capacità della banca Centrale di influenzare il tasso di cambio valutario e comporterà un rafforzamento del rublo fino a 26-28 rubli per dollaro, nonché il rallentamento della crescita economica. Ma tenendo conto del fatto che prestiti sui mercati internazionali sono stati contratti ultimamente da aziende pubblche, lo Stato rimane abbastanza capace di limitare l’afflusso di valuta estera per mediante spostamenti del capitale. Se quindi i prezzi del petrolio cadranno, mentre lo Stato continuerà ad avvalersi del diritto di veto per i prestiti esteri, può darsi che la previsione valutaria per gli anni 2003-2004 di 33-34 rubli al dollaro, risulti, dopotutto, assai realistica.

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "FINANZA"
L’intervista con Aleksei Novikov ¦  Troppi soldi ¦  Gli investimenti stranieri nell’economia della Russia nel I trimestre del 2003 ¦  Approvata la strategia dello sviluppo del settore energetico fino al 2020 ¦  L’assicurazione dei depositi: bisogna partire da qualcosa ¦  La Sberbank: un incontro tra gli analisti e i dirigenti ¦  Una parte del debito sovietico verso l’Italia può essere riscattata da investitori italiani per realizzare progetti in Russia ¦  Una nuova “guerra commerciale” degli USA
Rambler's Top100    Rambler's Top100