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Numero 7(71)
Approvata la strategia dello sviluppo del settore energetico fino al 2020

    Il 22 maggio, il Governo della Russia ha approvato la strategia energetica della Russia per il periodo fino all’anno 2020, dando ai funzionari un mese per la messa a punto del relativo documento. Lo sviluppatore principale della strategia energetica e il relatore dei criteri più importanti dello sviluppo del Complesso energetico e di combustibili è il Ministro del settore energetico Igor Iussufov.
    Va ricordato che i governi russi hanno seguito diverse strategie energetiche, a partire dal 1992. A maggio dell’anno scorso il Governo ha approvato il concetto della strategia energetica. Il documento attuale, le modifiche al quale sono state evidentemente apportate all’ultimo momento, tiene conto di quanto è stato detto a questo proposito dal Presidente Putin nel suo Messaggio all’Assemblea federale.
    A detta del primo ministro Mikhail Kassianov, lo scopo principale della strategia dev’essere quello di ridurre di due volte il consumo di energia nell’economia russa verso il 2020. Proprio questo fattore, a sua detta, deve dare una spinta alla crescita di tutti gli altri comparti. “Il nostro obiettivo, nella prospettiva a mezzo termine”, ha specificato, “è quello di creare, senza ridurre i tassi di crescita nel Complesso energetico e dei combustibili, condizioni di mercato tali da contribuire allo sviluppo dei settori di trasformazione. L’obiettivo dev’essere raggiunto per mezzo di una “giusta formazione dei prezzi”, la quale “sarà a determinare successivamente anche la situazione relativamente al risparmio di energia”, ha sottolineato Kassianov. Bisogna inoltre garantire a tutte le aziende condizioni uguali di accesso alle infrastrutture che devono rimanere sotto il controllo dello Stato. Per ogni tipo di risorse sono stati predisposti diversi scenari di sviluppo: quello ottimistico, quello positivo, quello moderato e quello critico. Così, ad esempio, secondo lo scenario moderato, il prezzo medio del petrolio, nei prossimi 17 anni, ammonterà a 18-18,5 dollari al barile, mentre secondo quello ottimistico, il prezzo dovrebbe totalizzare 22-23 dollari al barile.
    La produzione di energia elettrica sarà aumentata di quasi 1,6 volte rispetto al 2000, grazie soprattutto alle centrali nucleari, mentre due terzi del mercato dell’ energia elettrica, secondo la strategia, rimarranno fino al 2020 nell’ambito dell’energia termica ed idrica.
    Il Ministero del settore energetico, il Ministero per lo sviluppo economico e il Governo per ora non si sono messi d’accordo sul livello dei prezzi per i servizi dei “monopoli naturali”. Secondo quanto ha affermato il ministro del settore energetico, Igor Iussufov, gli autori del documento l’hanno corretto, tenendo conto del Messaggio del Presidente all’Assemblea federale, nel quale il Presidente ha sostenuto di essere scontento del fatto che i prezzi dei monopoli crescono più rapidamente che non in quei settori in cui esiste una concorrenza, e ha prescritto al Governo di controllare meglio la loro avidita’. “Abbiamo corretto la politica dei prezzi, per far sì che l’indice di crescita dei prezzi (nei monopoli naturali) non superi l’indice della crescita dei prezzi dei prodotti industriali”, ha ribadito il ministro. Considerata questa correzione, a suo dire, all’interno della Russia il gas naturale nel 2006 verrà a costare da 40 a 45 dollari per 1000 m3.
    In conclusione, Mikhail Kassianov ha detto che una strategia di tale portata viene approvata in Russia per la prima volta, e ciò è importante. Ma l’essenziale è, secondo lui, realizzare il principio “i prezzi delle risorse energetiche non possono crescere più rapidamente del benessere del popolo”.

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