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Numero 7(71)
La Sberbank: un incontro tra gli analisti e i dirigenti

    Venerdì 23 maggio, la dirigenza della Sberbank ha realizzato un’iniziativa senza precedenti, organizzando un incontro con gli analisti per discutere l’attività della banca e le sue prospettive. La signora Alioskina, primo vicepresidente della banca, ha esposto i risultati del lavoro della Sberbank nel 2002 e ha risposto a numerose domande degli esperti.
    Il fatto stesso della realizzazione di tale incontro dimostra palesemente che la Sberbank sta aprendo una nuova pagina nel suo rapporto con il mercato dei titoli, e tende a supportare la crescita del costo delle proprie azioni. Già un anno fa la banca aveva iniziato una serie di incontri con investitori effettivi o potenziali, ma stabilire il buon rapporto con gli analisti è senz’altro il meccanismo più efficiente per influenzare il mercato dei titoli. C’è peraltro un altro motivo possibile che avrebbe potuto indurre i dirigenti della Sberbank ad incontrare gli analisti. Si sa che poco tempo fa la Sberbank ha intentato causa a Vadim Kleiner, il rappresentante degli azionisti minoritari presso il Consiglio d’amministrazione della Sberbank, in seguito alle dure critiche da lui mosse contro il management della banca, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Londra nel dicembre del 2002. Può darsi che l’incontro con gli analisti, coinciso nel tempo con il processo a carico del sig. Kleiner, sia dal punto di vista dei manager della Sberbank una possibilità per mostrare la propria apertura e benevolenza nei confronti del mercato, confutando le affermazioni di Kleiner, secondo le quali i manager non vorrebbero aumentare la capitalizzazione. Se è così, non ci rimane che ringraziare il sig. Kleiner per aver esercitato sul management della Sberbank una pressione così efficace.
    Per quanto riguarda lo stesso incontro con la sig.ra Alioskina, una parte rilevante del suo intervento concerneva le risposte alle domande inerenti alle modalità del rilascio dei crediti alle aziende. A sua detta, il rilascio dei crediti dalle filiali e succursali regionali della Sberbank sarebbe controllato accuratamente dall’ apparato centrale, per mezzo di un sistema stabilito del tetto sui prestiti e sui mutuatari. Secondo la sig-ra Alioskina, lo scopo principale della politica creditizia della banca sarebbe quello di trattenere i clienti importanti e di contribuire allo sviluppo della media impresa. Quanto allla piccola impresa, questo segmento per ora non è prioritario per la Sberbank. La banca ha intenzione di realizzare con cautela uno sviluppo del finanziamento della popolazione per mezzo di ipoteche e di crediti al consumo, tenendo conto di difficoltà notevoli nel definire la solvibilità di un mutuatario. Nella gestione dei passivi, la dirigenza della Sberbank prevede di ridurre il costo delle sue risorse, attirando un numero maggiore di clienti corporativi, il cui denaro costa alla banca meno di quelli dei privati.
    La sig-ra Alioskina ha prestato una grande attenzione anche all’analisi dei risultati per l’anno 2002, sottolineando che gli indicatori relativi a fine 2002 sono assai deformati, visto che alcune importanti compagnie hanno accumulato sui propri conti presso la Sberbank dei fondi derivati dall’asta della Slavneft, oppure si sono fatti rilasciare dei crediti dalla Sberbank. Per questo motivo, la parte di concentrazione del portafoglio crediti per i 10 mutuatari più importanti è aumentata dal 28% al 32% nel 2002, e per la stessa ragione la resa media del portafoglio crediti nel 2002 è stata assai inferiore a quella reale.
    C’è da rilevare che secondo la dirigenza della banca la stessa deve aumentare il numero di filiali nelle regioni economicamente attive della Russia, visto che le banche private non sarebbero in grado di soddisfare la domanda dei servizi bancari. D’altra parte, Alioskina ha ammesso che lo Stato, nel prossimo tempo, non permetterà alla Sberbank di chiudere le filiali in quelle zone che, secondo la banca, sarebbero senza prospettive. In altre parole, la funzione sociale della banca rimane molto importante. Cionostante, molti analisti ultimamamente hanno ridotto le loro raccomandazioni, in merito alle azioni della Sberbank. In particolare, la società Troika-Dialog ha modificato le proprie raccomandazioni ai clienti da “comprare” a “mantenere”, mentre la Brunswick ha ridotto di alcuni dollari il prezzo di liquidazione, mentenendo peraltro la raccomandazione di “comprare”. Tali mutamenti sono dovuti al fatto che la Sberbank è ritenuta tradizionalmente un operatore importante nel mercato del debito pubblico, mentre nel primo trimestre di quest’anno le obbligazioni della Russia sono rincarate moltissimo, esaurendo il potenziale di crescita per tutto l’anno. Cioè, nonostante l’aumento del profitto nel primo trimestre del 40%, rispetto al primo trimestre del 2002, tali tassi di crescita, secondo gli analisti, non possono essere mantenuti per tutto l’anno.
    Nel contempo, il serio rafforzamento nominale del rublo permette di avere un atteggiamento scettico nei confronti di tali previsioni. Va rilevato che la Sberbank attrae attivamente i depositi in rubli, e potrebbe, per questo motivo, aumentare notevolmente il volume di finanziamenti in rubli. Visto che, calcolata in dollari, la redditività dei crediti in rubli supera di due volte quella dei crediti in dollari, la crescita del profitto tratto dai crediti in rubli coprirà abbondantemente l’eventuale mancanza di redditi dovuta alla crescita moderata di prezzi sul mercato obbligazionario.

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