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Numero 7(71)
Gli investimenti stranieri nell’economia della Russia nel I trimestre del 2003

    Secondo la relazione del Comitato per le Statistiche della Federazione Russa “Gli investimenti stranieri nell’economia della Russia nel I trimestre del 2003”, il capitale estero accumulatosi nell’economia della Russia, alla fine di marzo dell’anno corrente, ammonta a 43 miliardi di dollari USA, una cifra che supera del 25% quella del I trimestre del 2002.
    Fra i Paesi che fanno costantemente investimenti notevoli nell’economia russa, al primo posto, come alla fine del 2002, c’ è la Germania (il 24,5% del totale), seguita da Cipro (il 12,8%), dagli USA (il 12,3%), dalla Gran Bretagna (l’11,6%), dalla Francia (il 6,5%), dai Paesi Bassi (il 6,2%) e dal Lussemburgo (il 3,3%). La parte di questi Paesi nel totale degli investimenti stranieri accumulati ammonta al 77,1%, di cui il 75,9% sono investimenti diretti.
    I settori più “richiesti” dagli investitori stranieri sono, come prima, il commercio e la ristorazione collettiva (il 52,4% del totale di investimenti accumulati) e l’industria (il 27,4%). Gli investimenti stranieri più consistenti continuano ad affluire nel settore commerciale (3,28 miliardi di dollari USA). Gli investimenti nell’industria ammontano a 1,73 miliardi di dollari.
    In questo modo, il totale degli investimenti stranieri nell’economia russa (6,3 miliardi di USD), per la prima volta in alcuni ultimi anni, ha superato di gran lunga il totale degli investimenti fatti all’estero da investitori russi (3,1 miliardi di USD) (va ricordato che nel 2002 il totale degli investimenti stranieri nell’economia della Federazione Russa è aumentato del 38,7%, fino a 19,8 miliardi di USD). Gli investimenti diretti esteri hanno totalizzato 1,03 miliardi di USD, una cifra che supera del 24,7% quella del 2002.
    D’altronde dalla Russia nello stesso periodo sono stati inviati all’estero 3,33 miliardi di USD di investimenti, cioè il 24% in meno rispetto al periodo corrispondente del 2002. La maggior parte dei fondi investiti (817 milioni di USD) è stata inviata alle isole Vergini (Gran Bretagna) e nei Paesi Bassi (500 milioni di USD).
    Va notato peraltro che gli investimenti russi all’estero sono di solito a breve termine e spesso di carattere speculativo. Il capitale russo non si stabilisce all’estero, ma torna presto indietro, in Russia. Per questo motivo, il capitale russo investito stabilmente all’estero è stato, alla fine di marzo del 2003, pari a solo 3 miliardi 987 milioni di USD.
    Facciamo notare che nel trimestre scorso gli investitori russi hanno investito in modo particolarmente attivo nell’economia delle isole Vergini (817 milioni di USD), ma il totale degli investimenti provenienti dalla Federazione Russa ha costituito in questo Paese alla fine di marzo solo 500 milioni di USD. Investimenti notevoli (308 milioni di USD) sono pervenuti anche in Svizzera. Gli altri Paesi interessano gli investitori russi assai meno: la Bielorussia, terza fra i destinatari di investimenti russi nel periodo decorrente da gennaio a marzo, ha attirato 68 milioni di USD, la Cipro, 42 milioni di USD.
    In tal modo, nel I trimestre del 2003, gli investimenti inviati all’estero sono stati molto minori, rispetto a quelli che arrivavano nel Paese.
    In base all’analisi svolta, è possibile rilevare i cambiamenti positivi nel clima d’investimenti in Russia. Il miglioramento della situazione economica nel Paese in generale e l’aumento dell’attrattivita’ degl’investimenti in Russia sono dimostrati anche dal fatto che recentemente l’agenzia di rating “Fitch” ha aumentato il rating sovrano della Federazione Russa fino all’indice immediatamente precedente a quello che raccomanda gli investimenti.
    Nel contempo una serie di investitori stranieri attribuisce alla Russia una stima superiore a quella delle agenzie di rating. Va valutata positivamente anche il trend dell’aumento di investimenti stranieri diretti, sebbene il ritmo della loro crescita, come in precedenza ceda il passo ad altri investimenti procacciati nel Paese, e quindi anche la parte degli investimenti diretti nel totale di investimenti continua a diminuire. E’ sintomatica anche la notevole riduzione degli investimenti fatti all’estero.
    Va osservato, in genere, che il totale degli investimenti che oggi pervengono nel Paese continua ad essere insufficiente per stimolare l’ulteriore crescita attiva dell’economia russa, dato che il livello attuale degli investimenti stranieri in Russia non corrisponde al potenziale del mercato russo. Con l’ulteriore progresso dell’economia di mercato dovrebbe verificarsi un afflusso assai maggiore di capitali stranieri. D’altronde, i trend odierni lasciano supporre che nei prossimi alcuni anni la Russia possa raggiungere il livello necessario di investimenti stranieri, il quale, a nostro avviso, dovrebbe ammontare almeno a 10 miliardi di USD all’anno (è evidente il procedimento positivo della riforma amministrativa, alcune modifiche legislative degli anni 2001-2002, che hanno contribuito all’aumento dell’attrattiva della Russia per gli investitori, come, ad esempio, la legge sulla bancarotta, il Codice agrario, la riforma fiscale).
    L’incremento notevole degli investimenti diretti nel Paese può avverarsi, senz’altro, dopo che le agenzie internazionali di rating avranno attribuito alla Russia un rating da investimenti, ma ciò è prevedibile solo per il periodo successivo alle elezioni politiche e presidenziali in Russia.

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