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Numero 7(71)
Una parte del debito sovietico verso l’Italia può essere riscattata da investitori italiani per realizzare progetti in Russia

    L’Italia è un grosso creditore della Russia, nell’ambito del Club dei creditori di Parigi. Secondo il Ministero delle Finanze, il debito dell’ex Urss verso l’Italia ammonta a circa 5,5 miliardi di USD.
    Secondo quanto comunica il dipartimento per le relazioni con le organizzazioni pubbliche del Ministero delle Finanze, il 21 maggio a Roma, nell’ambito delle attività, svolte dal Consiglio per la cooperazione economica, industriale e finanziaria, ha avuto luogo la prima riunione del Comitato Organizzativo per il Trattato intergovernativo sulla conversione del debito estero dell’ex URSS, firmato il 17 dicembre dell’anno scorso dai ministri delle Finanze dei due Paesi. Si prevede di svolgere la prossima riunione del Comitato organizzativo russo-italiano nell’ ottobre del 2003.
    In conformità al programma della conversione, una parte del debito sovietico verso l’Italia, ammontante a 650 milioni di dollari (secondo il valore nominale), potrebbe essere riscattata da imprenditori italiani per realizzare i progetti d’investimento sul territorio della Federazione Russa. Le domande degli investitori dovranno pervenire al Comitato organizzativo, dietro presentazione della Vneshekonombank e della SIMEST, le quali, a loro volta, dovranno presentare tutte le informazioni necessarie per la realizzazione dei progetti, compresa la contabilità finanziaria ed i business plan.
    Il Comitato organizzativo esaminerà i progetti d’investimento presentati, sulla base della loro rispondenza alla Legge, e deciderà se includerli nel progamma di conversione del debito, informando in merito gli investitori che hanno presentato domanda in tal senso.

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