Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 3(102)
Progetto di legge
Niente piu’ dollari, niente piu’ euro
È facile rendere più forte l’economia russa: basta smettere di parlare del dollaro


    La Camera ha recentemente proposto di vietare ai funzionari di governo di pronunciare i nomi di valute straniere e di valutare gli indici economici in moneta estera. Secondo la proposta della Camera, coloro che vìolano tale prescrizione calcolando in dollari ed euro debbono venire multati. I membri della Camera ritengono che tali misure possano aiutare a ripristinare la credibilità della valuta nazionale. L’idea è stata accolta dagli esperti economisti con ironia.
    Evghenij Velikhov, Segretario della Camera, nella sua lettera al presidente della Duma di Stato, Boris Gryzlov, propone di multare i funzionari che menzionino dollari ed euro. Si presume che per attuare tale iniziativa i deputati debbano apportare degli emendamenti ad alcune leggi, compresa la legge federale costituzionale “Sul Governo”.
    Secondo Velikhov, sarebbe necessario punire in tal modo i pubblici ufficiali che si lascino sfuggire la parola “dollaro” od “euro” per distruggere lo stereotipo dell’instabilità del rublo che si è fatto strada negli ultimi 15 anni nell’opinione pubblica. “La politica economica che il governo sta conducendo - mirata al rafforzamento del rublo –“, constata l’accademico, “contribuisce all’aumento della credibilità della valuta nazionale presso i cittadini.
    Tuttavia i mass media veicolano le informazioni relative al prezzo delle merci, dei servizi, del costo dei beni, dell’ammontare delle transazioni, nonché le notizie inerenti al bilancio statale in valuta estera. Inoltre, a causa di un ingiustificato e generale atteggiamento sprezzante, il rublo rimane una valuta immeritatamente sottovalutata. Il che non può non ripercuotersi negativamente sull’immagine internazionale della Russia”, scrive Velikhov.
    I membri della Camera non hanno ancora discusso in merito all’entità delle multe, ma l’opinione generale era quella che le sanzioni non dovessero essere troppo dure. L’essenziale è comunque che alla Camera pubblica si pensa sul serio che l’eliminazione dei dollari nel linguaggio orale e scritto possa fermare la crescita dei prezzi.
    Il governo in linea di massima supporta il progetto, accogliendo positivamente l’idea che gli indici macroeconomici, come l’entità del bilancio o del fondo di stabilizzazione possano essere stimati dai funzionari in rubli e non in dollari o in euro.
    Già nel dicembre del 1994 la Duma di Stato aveva approvato degli emendamenti alla legge “Sulla protezione dei diritti dei consumatori” in conformità ai quali i segnaprezzo nei negozi dovevano indicare i prezzi solo in rubli. Ma secondo gli esperti, fino ad oggi tali divieti amministrativi non hanno avuto grande successo. E se è vero che una “dedollarizzazione” stia effettivamente avvenendo, ciò è da ascriversi innanzittutto a motivi economici oggettivi, e non alle prescrizioni delle autorità. Non è possibile imporre a un cittadino qualsiasi di valutare merci e risparmi solo in rubli: il dollaro per troppo tempo è rimasto un indice di benessere economico. È altrettanto difficile proibire agli economisti del governo di usare nelle loro stime le valute estere. Ci sono gli indici macroeconomici che non possono essere stimati in nessun’altra valuta che il dollaro, come per esempio le riserve auree valutarie, oppure gli attivi dello Stato in strumenti esteri. Quindi non sarà facile realizzare il progetto della Camera.
    Pavel Krašeninnikov, il presidente del Comitato per la legislazione civile, penale e d’arbitraggio, ricorda che secondo la Costituzione e il Codice civile la valuta nazionale è solo il rublo, mentre nei documenti giuridici e nelle operazioni relative al commercio con l’estero è ammesso dalla legge l’uso dei dollari, come degli euro.
    Il presidente della Duma di Stato Boris Gryzlov ritiene che il problema concernente il divieto per gli esponenti di governo di nominare il dollaro e l’euro vada discusso, comunica l’agenzia Interfax.
    «Di iniziative legislative per ora non ce ne sono, ma varrebbe la pena di prendere in esame la questione sollevata. Il rublo è una valuta degna di rispetto. Oggi il rublo è assai più forte del dollaro o dell’euro”, ha rilevato Gryzlov.
    Valerij Draganov, il presidente del Comitato della Duma per la politica economica, l’imprenditoria e il turismo ha detto a sua volta che sarebbe ragionevole indicare nei materiali analitici di importanza statale i valori in rubli, senza dollari o euro. Ma vietare di nominare dollari o euro non ha senso, perchè ciò non può aumentare la credibilità della valuta nazionale, sostiene Draganov. “Introdurre un divieto per l’uso delle denominazioni del dollaro o dell’euro è come regolamentare con una legge le problematiche della morale”, ribadisce il deputato.
    I sociologi del Levada-centre, nell’ambito di un’indagine demoscopica hanno chiesto tra le altre cose in quale valuta sia meglio avere risparmi. Nell’ultimo anno e mezzo i russi dimostrano di dare sempre più fiducia al rublo: nel luglio del 2005 il 35% degli interrogati preferiva avere risparmi in rubli, il 23% in dollari, il 25% in euro, mentre nel febbraio del 2006, il rublo è risultato preferito dal 40%, il dollaro, dal 15% e l’euro, dal 21% degli intervistati.

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "FINANZA"
Un aereo russo-italiano ¦  YUKOS: bancarotta in vista ¦  Il clima per gli investimenti: il problema e’ la qualit dello Stato ¦  Mai piu’ greggio a buon mercato ¦  Assolte le compagnie petrolifere russe ¦  Gref prevede un calo di produzione nel comparto
Rambler's Top100    Rambler's Top100