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Numero 9(54)
La Russia piu’ vicina all’Europa
La Russia riconosciuta Paese con l’economia di mercato


    L’ultima settimana di maggio ha battuto tutti i record per il numero di incontri internazionali importanti per la Russia.
    Il 28 maggio, a Mosca si è svolto l’incontro di Vladimir Putin, tornato dall’Italia, con la direzione dell’UE. La riunione è sfociata in cinque dichiarazioni congiunte: la dichiarazione congiunta di Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa, Jose Asnar, Presidente del Consiglio europeo, con il contributo di Javier Solana, Segretario generale dell’UE, e di Romano Prodi, Presidente della Commissione delle Comunità europee; la dichiarazione congiunta sugli ulteriori passi pratici mirati allo sviluppo del dialogo politico e della collaborazione relativa alla composizione delle crisi e ai problemi della sicurezza; la dichiarazione congiunta sul dialogo energetico; la dichiarazione congiunta sul Medio Oriente; la dichiarazione congiunta sulla situazione nei rapporti tra l’India e il Pakistan. Fra le questioni che sono state esaminate nell’ambito del dialogo politico, concernente le questioni della sicurezza estera a vari livelli, ci sono la prevenzione dei conflitti, lo sminamento, nonché l’eventuale uso, da parte dell’UE, degli aerei russi da trasporto, da fusoliera larga, e l’eventuale partecipazione della Russia alla missione controllo in Bosnia e Herzegovina. La FR e l’UE hanno intenzione di partecipare allo svolgimento di operazioni urgenti di salvataggio, di reagire alle calamità e ai cataclismi, dovuti a cause naturali, di consegnare gli aiuti umanitari in diversi Paesi del mondo.
    L’affermazione più significativa di questo summit è stata la promessa dell’UE di concedere alla Russia lo status di Paese con l’economia da mercato. L’ottenimento di questo status è la condizione necessaria dell’adesione alla WTO, dove vuole arrivare la Russia. Il conferimento dello status di Paese con l’economia di mercato alla Russia ha un significato non solo politico, ma anche applicativo materiale, che si esprime in cifre concrete. Nei Paesi dell’Unione europea, nei confronti delle merci russe, operano circa 14 procedure antidumping che comportano le perdite della parte russa, ammontanti a 250 milioni di dollari USA. Nel complesso, nel mondo ci sono circa 100 procedure del genere che fanno perdere all’economia russa 1,5 miliardi di dollari. Dopo che l’economia russa avrà avuto il nuovo status, la rimozione di gran parte di queste pretese sarà facilitata.
    Dall’altra parte, l’Unione europea, in realtà, premette, come condizione per il conferimento di tale status alla Russia, la sua disponibilità di parificare i prezzi dell’energia interni e mondiali. Per la Russia, si tratta di una questione politica, siccome comporta l’eliminazione delle sovvenzioni statali per la luce e il gas per la popolazione. Secondo i membri dell’Unione europea, i prezzi dell’energia sul mercato interno russo devono aumentare. Mosca invece cercava di dimostrare che i prezzi bassi dell’energia in Russia sono motivati, anzitutto dalla ricchezza delle riserve energetiche del Paese. E sebbene sia chiaro che, prima o poi, il governo russo sarà costretto a realizzare questo provvedimento poco popolare, è difficile che lo voglia fare sotto le pressioni di Bruxelles.
    Un altro problema, discusso al summit, è stato quello della situazione della regione di Kaliningrad, l’enclave russa in Occidente. Ora gli abitanti di Kaliningrad e della regione possono visitare la Lituania e la Polonia senza dover presentare il visto. Ma questi Paesi si preparano di entrare nell’UE e dal 2003 hanno intenzione di introdurre il regime dei visti a pagamento per i russi. La discussione relativa a questo problema, all’incontro Russia-UE, a detta di Vladimir Putin, aveva un carattere abbastanza acuto. La discussione è cominciata dalla dura dichiarazione di Putin: secondo quanto ha detto, tutte le proposte russe relative al transito libero di persone e merci per ora “non trovano comprensione a Bruxelles”.
    Il Presidente della Russia ha dichiarato di contare che l’Unione europea risolva presto il problema della regione di Kaliningrad, nel contesto dell’estensione dell’UE. Il capo della Russia l’ha detto alla conferenza stampa dopo la fine delle trattative. “Sarà una verifica della qualità del rapporto tra la Russia e l’UE”, afferma Vladimir Putin. Ha ricordato che nella Regione di Kaliningrad abitano 1,3 milioni di persone. “E’ difficile calcolare, quanti sono i loro parenti ed amici che abitano in altri territori della Russia. Abbiamo il diritto di prendere in considerazione gli elementari diritti umani”, ha detto il Presidente. I risultati della collaborazione tra la Russia e l’UE in diversi settori, saranno esaminati al prossimo vertice che si svolgerà l’11 novembre a Copenaghen.

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