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Numero 9(54)
Russia e NATO: ora siamo amici
Putin: “Non c’è alternativa alla collaborazione con l’Occidente”


    Il contrasto pluriennale tra la Russia e la NATO sembra essere terminato.
    I leader della Russia e dei Paesi dell’Alleanza, riuniti a Roma, nella base militare di Pratica di Mare, hanno firmato la Dichiarazione “Rapporto Russia-NATO: nuova qualità”, che istituisce un nuovo organismo: il Consiglio Russia-NATO. E suoi membri si impegnano di “farlo diventare un forum efficiente per elaborare consensi, svolgere consultazioni, adottare decisioni unite e realizzare azioni congiunte. Nell’ambito del Consiglio, la Russia e i Paesi della NATO lavoreranno “come partner paritari, nei settori di comune interesse”. Il Consiglio Russia-NATO s’impegnerà nella “lotta al terrorismo, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo degli armamenti e misure di rafforzamento della fiducia reciproca, operazioni di salvataggio in mare, cooperazione militare e riforma dei sistemi di difesa, piani di fronte a emergenze civili e negli altri settori”. Le parti sono unite nella decisione di superare le minacce e le sfide dei nostri tempi.
    I Paesi firmatari della Dichiarazione annunciano di aver concordato un programma di lavoro imponente, che gestirà la loro cooperazione nei prossimi mesi. Si impegnano di realizzare progetti concreti nei settori che hanno un’importanza particolare per la sicurezza euroatlantica. Si tratta del passo successivo all’Atto fondamentale sui rapporti tra la Russia e la NATO. La Russia è interessata che il documento non rimanga a carta, ma sia uno strumento efficiente dei rapporti. La gamma dei problemi che andranno discussi nell’ambito del Consiglio a venti include: composizione delle crisi regionali, operazioni “pacificatrici”, lotta al terrorismo, controllo degli armamenti e della proliferazione delle armi di distruzione di massa, cooperazione nella difesa contro i missili di teatro operazioni di salvataggio, svolgimento di esercitazioni congiunte. In futuro, la cerchia di questi problemi può essere estesa. Il Consiglio Russia-NATO si riunirà due volte all’anno. La sua prima sessione si svolgerà il 6 giugno a Bruxelles, a livello dei ministri di difesa.
    Vladimir Putin ha dato una stima positiva al documento firmato, rilevando che non esiste alternativa alla collaborazione con l’Occidente. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Presidente ha osservato che una volta la situazione era così: da una parte la Russia, dall’altra quasi tutto il resto del mondo. Putin ha affermato che erano stati rovinati i rapporti anche con la Cina, il vecchio amico della Russia. “Di tutto ciò non nacque niente di buono”, ha detto Vladimir Putin. Ora la Russia, che ha sempre avuto un ruolo importante negli affari internazionali, “torna nella famiglia delle nazioni civili”, ha sottolineato il Presidente della Russia. Tutto questo lavoro, si svolgerà per il conseguimento di obiettivi comuni, che sono formulate espressamente nel documento approvato il 28 maggio dal vertice Russia-Nato.
    A proposito dell’eventuale entrata dell’Ucraina nella NATO, Putin ha affermato quanto segue: “Nonostante il nostro atteggiamento all’allargamento della Nato in generale, non vuol dire che l’Ucraina debba stare in disparte nei confronti degli eventi internazionali. Ritengo del tutto probabile la partecipazione dell’Ucraina all’attività delle organizzazioni internazionali”. In questo modo, tutto l’effetto delle recenti dichiarazioni ucraine sull’adesione alla Nato si è dissipato, anche perché, ora che è stabilita la cooperazione con la Russia, la Nato difficilmente avrà bisogno dell’Ucraina con i suoi numerosi problemi. Il premier italiano Silvio Berlusconi, nel suo discorso inaugurale, ha ringraziato, in particolare, i leader della Russia e degli USA per aver stipulato a Mosca il Trattato sulla riduzione dei potenziali strategici offensivi.
    Tornando agli argomenti del summit, Berlusconi ha sostenuto che il compito primario del nuovo Consiglio sarà quello di garantire la sicurezza dei popoli. Secondo il capo del governo italiano, anzitutto bisogna opporsi al nuovo pericolo, personificato dal “terrorismo folle”. Parlando della Dichiarazione di Roma, Berlusconi ha sottolineato che si tratta di un documento storico che segna la formazione di una coalizione più importante negli ultimi 100 anni, e che determinerà il secolo che si apre. Avendo firmato la Dichiarazione di Roma, ha affermato Berlusconi, la Russia torna al suo posto legittimo, di fianco alle democrazie europee. “oggi l’Europa dell’Est sposa l’Occidente. E credo che questo matrimonio sarà splendido e felice. La Russia, per la sua storia, cultura, religione, appartiene all’Europa”, ha rilevato il premier italiano. Per accentuare il suo rispetto di Putin, Berlusconi l’ha salutato in russo.
    Il prossimo passo, secondo Berlusconi, deve essere l’adesione della Russia all’UE. Il mondo occidentale, secondo lui, deve approfittare di Putin che “ha scelto una strada coraggiosa”, quella di partecipare al vertice e di firmare questo documento storico.
    Avendo ringraziato Vladimir Putin per aver partecipato al summit, Berlusconi ha augurato che lui possa riunire le sorti del suo Paese con quelle dei Paesi occidentali, per raggiungere traguardi generosi della libertà e della democrazia.
    “Per la mia generazione, cresciuta nel clima della contrapposizione e del timore reciproco”, ha continuato il leader italiano, “il giorno di oggi significa un radicale cambiamento della storia. Potremo passare ai nostri figli un mondo assai più tranquillo e sicuro. La firma della Russia sotto la Dichiarazione sulla creazione del Consiglio Russia-Nato significa che siamo diventati più forti. Il terrore non potrà vincerci mai”. Concludendo il suo discorso, il Cavaliere ha detto che il 28 maggio è il giorno più felice della sua vita.
    I leader hanno finito la loro riunione col lasciarsi fotografare. E quando l’incontro stava per terminare, e i capi del Consiglio stavano per andare a pranzo, è successa l’unica sorpresa del giorno, quella preparata in anticipo da Silvio Berlusconi. I Presidenti e i primi ministri hanno visto e udito una squadriglia di caccia che li ha sorvolati con rombo assordante. La scia di fumo, lasciata dagli aerei, ripeteva i colori della bandiera italiana.
    Un menu tricolore, bianco, verde e rosso, simboleggiante sempre la bandiera italiana, era proposto da Berlusconi a pranzo. La preparazione del lunch era gestita dal cuoco personale del premier italiano. A detta del cuoco, nel preparare questo pranzo all’italiana, cercava di far sì che tutti i piatti fossero leggeri e che non ne facesse parte l’aglio. Il maestro della culinaria, che ha messo tanti sforzi per rendere buono e bello un pasto così memorabile, si è augurato che esso piacesse a tutti e non solo a George Bush, appassionato della cucina italiana.
    Ora la Russia e la Nato avranno molto lavoro da fare, anche se i primi passi sono già fatti. A Mosca e a Bruxelles sonno aperte le missioni per la comunicazione tra la Russia e la Nato. Può darsi che questo lavoro risulti in un accordo sulla collaborazione ancora più stretta, oppure sull’entrata della Russia nella Nato.

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