Numero 19(64)
Il colonnello Budanov è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere
Juri Budanov, colonnello dell’esercito russo, accusato di avere ucciso la ragazza cecena Elsa Kungaeva, è stato riconoscito incapace di intendere e di volere, e deve subire il ricovero forzato.
Il comandante del reggimento di carri armati N160 sospettava che la ragazza, abitante del paese ceceno Tanghi-Ciù, avesse partecipato, come cecchino, ad azioni di guerra contro l’esercito russo. Catturatala, il colonnello aveva interrogato Elsa, l’aveva strangolata e aveva ordinato ai soldati di interrarne il corpo. Inoltre, Budanov aveva disposto di bombardare il paese e aveva malmenato un ufficiale per aver rifiutato di eseguire il suo ordine. I risutati dell’ultima perizia psicologica e psichica sono stati comunicati all’agenzia di stampa RBK a Rostov, da un portavoce della corte militare del circondario del Caucaso Nord. I periti del Centro scientifico statale di psichiatria sociale e giudiziaria Serbski hanno concluso che il colonnello, al momento in cui commetteva il reato (a marzo del 2000) comprendesse solo in parte il pericolo sociale del suo atto, ma non controllasse le proprie azioni. La decisione di effettuare una nuova perizia è stata presa dalla corte a luglio di quest’anno, su richiesta di Vladimir Milovanov, il nuovo pubblico ministero preposto al processo, succeduto a Serghei Nazarov per motivi di salute. In passato Nazarov aveva chiesto che la corte, a causa dell’incapacità di Budanov di intendere e volere al momento dell’omicidio (tale era stata la precedente sentenza degli esperti dello stesso Centro Serbski), gli togliesse le accuse di rapimento e assassinio, imputandogli solo l’eccesso di mandato e condannasse l’imputato a tre anni di reclusione e gli applicasse un’amnistia.
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