Numero 2(47)
C’e’ terrore e terrore...
Bin Laden e Maskadov non sono u quali - dice il Parlamento Europeo
Pare non corrispondere alla realtà quanto si dice sul fatto che l’Occidente, dopo l’11 settembre, avrebbe cambiato
il proprio atteggiamento verso l’operato della Russia in Cecenia.
L’ultima sessione dell’Assemblea si è rivelata essere quella più a favore della Cecenia che ci sia stata negli ultimi
anni, come ai tempi della prima guerra in Cecenia.
Il programma originario di risoluzione dei problemi ceceni ha trovato il pieno assenso della delegazione russa. La seduta
ha preso così una piega inaspettata. Dopo l’approvazione degli emendamenti apportati da una serie di deputati guidati dal
tedesco Bindig e dal polacco Ivinskij, la risoluzione ha nuovamente fatto della Russia “un paria nel Consiglio d’Europa”.
L’Assemblea parlamentare sostiene che nel campo dei diritti umani, nell’ultimo anno in Cecenia non si sono riscontrati
cambiamenti sensibili verso un miglioramento. Inoltre, il Consiglio d’Europa ha di fatto assolto coloro che in Cecenia
combattono contro i federali. L’organo ha dichiarato che “alcuni di questi uomini hanno preso in mano le armi per convinzioni
politiche che a loro parevano giuste, oppure in risposta alla repressione, mentre altri lo hanno fatto costretti dalle
circostanze o per denaro”. Tale dichiarazione esclude di fatto i guerriglieri ceceni dalla categoria di “terroristi
internazionali”, nella quale invece erano stati fatti entrare dalla propaganda ufficiale russa. Inoltre, l’Assemblea
Parlamentare ha riconosciuto la necessità della partecipazione di Maskhadov alla risoluzione politica del conflitto,
al che la Russia si oppone, non capendo allora dove potrebbe a questo punto essere inserito Akhmad Kadyrov, il “capo”
moscovita della indocile Cecenia. L’Assemblea ha ribadito ancora una volta che i negoziati vanno iniziati senza porre
condizioni preliminari. Tranne una: il cessate il fuoco da entrambe le parti.
L’Assemblea constata inoltre che in Cecenia si stanno svolgendo con eccessiva lentezza le inchieste sui criminali di guerra
(cioè soldati e ufficiali degli eserciti federali), se mai sono state fatte. I deputati dell’Assemblea parlamentare hanno
dato la parola al portavoce di Maskhadov, Akhmed Zakaev, mentre il nuovo presidente dell’assemblea, Peter Shieder, lo ha
incontrato al Palazzo d’Europa. Benché i colloqui siano durati 20-25 minuti in tutto, l’ambasciatore ceceno non ha nascosto
la propria soddisfazione. Afferma che il capo dell’APCE ha detto chiaramente di conoscere e stimare Aslan Maskhadov. Così
il vertice dell’Assemblea ha palesemente dato prova che d’ora in avanti, sui problemi in Cecenia, contatterà non soltanto
Mosca, ma anche i portavoce di Aslan Maskhadov, ritenuto dall’assemblea rappresentante legittimo dei ceceni. L’APCE si
aspetta che anche Mosca faccia lo stesso.
La cosa ha fortemente indegnato la delegazione russa. Il capo della delegazione, D. Rogozin ha affermato che i separatisti
ceceni sono strettamente legati a Osama Bin Laden, ma che le prove di questo sono in mano ai servizi speciali americani, come
testimonia la videocassetta trovata di recente in Afghanistan, e si è detto deluso dagli “standard ambigui” dell’Assemblea.
Contemporaneamente è stato annunciato che la radio ”Libertà-Europa Libera trasmetterà anche nel Caucaso settentrionale.
Le trasmissioni andranno sulle basse frequenze il 28 febbraio e saranno condotte in ceceno, avaro, circasso e russo.
I madrelingua stanno già arrivando a Praga dalla Russia e dall’Europa, ma l’organico non è ancora al completo. I dipartimenti
linguistici caucasici prepareranno un collegamento di 15 minuti all’interno del programma unico, mentre per la trasmissione
saranno attivati i trasmettitori a onde corte di Germania e Grecia.
Semion Ciarnij
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