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Numero 2(47)
“Elezioni regionali oneste”

    Non appena smesso di rimbombo degli scandali preelettorali in Jakutsia, nel Paese si sono svolte altre due campagne, nei due territori attigui: nell’Ossezia del Nord e nell’Inguscezia.
    Nell’Ossezia del Nord, sono stati stroncati tutti i concorrenti più o meno validi del presidente attuale, Zassokhov, che, evidentemente, teme di ripetere l’esperienza del suo collega adygeo che ha ricevuto alle ultime elezioni il 10% dei voti. Del resto, lo stesso Zassokhov era quasi stato tolto di mezzo tramite un intervento giudiziario. E in seguito ad una campagna giudiziaria simile è stato messo fuori anche Serghei Khetagurov: sulle piazze sono stati organizzati comizi di massa, e si è rischiato di veder sfociare il tutto in un conflitto militare.
    Gli eventi delle elezioni ossete fanno capire che cosa possa accadere, quando un’idea sana è portata all’assurdo. La lotta per le elezioni oneste, iniziata qualche anno fa, sicuramente era stata concepita per ripulire il processo elettorale da sordidi sotterfugi, oltre a difendere il sistema di governo dall’infiltrazione di persone disoneste. Ma il risultato, secondo la famosa formula di Cernomyrdin, è stato “prevedibile”. I giuristi sono diventati partecipanti necessari di campagne elettorali, come anche tecnici politici, mentre le buone conoscenze nelle corti sono un argomento molto più importante di un programma elettorale o di una reputazione.
Gleb Ijulskiij

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