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Numero 2(47)
Putin a Varsavia

    16 e 17 gennaio: il Presidente della Federazione Russa V. Putin ha visitato la Polonia.
    La visita è stata di grande importanza per alcuni campi. In primis, Putin è riuscito a togliere tutti “I sassolini nella scarpa” nei rapporti russo-polacchi, ottenendo così accordi di intercollaborazione, mettendo fine alla reciproca diffidenza degli anni ’90. Il massimo è stata la frase pronunciata dal leader russo in cui dice di non avere nulla in contrario nel far diventare la Polonia il partner numero uno dell’Europa Centrale e Orientale. Putin ha deciso di consolidare i nuovi rapporti con un gesto molto eloquente: ha annunciato di voler dar ordine al governo russo di creare la base giuridica-normativa necessaria a che i cittadini della Polonia possano usufruire della legge approvata dalla Duma sulla riabilitazione delle vittime della repressione del regime stalinista. Putin ha affrontato il tema nel corso di una conferenza stampa, rispondendo alla domanda su quali siano le prospettive dei cittadini polacchi che hanno subìto le repressioni di Stalin dal punto di vista degli indennizzi economici. “Noi non facciamo paragoni, non mettiamo sullo stesso piano problemi legati al nazismo e alle repressioni, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte agli aspetti negativi del regime di Stalin”, ha sottolineato il presidente russo.
   
    I polacchi sono rimasti toccati dal gesto di Putin di deporre fiori al memoriale dei soldati dell’esercito antisovietico insurrezionale degli anni ’40 e di onorare il memoriale degli operai di Posnan, insorti nel 1956 contro il regime comunista.
    I Polacchi però non si aspettavano delle scuse per le disgrazie causate alla Polonia dal regime di Stalin. Alla domanda se Vladimir Putin voglia seguire l’esempio di Helmut Kohl, che a suo tempo fece atto di penitenza di fronte ai polacchi per i crimini nazisti, il leader russo ha risposto diplomaticamente: “Non fa male pentirsi di situazioni note e di circostanze note. Temo soltanto che così inizieremo ad aspettarci l’uno dall’altro dei pentimenti per varie questioni della nostra storia, a fare il conto di chi e di quante volte si è pentito e a tirarne le somme. Penso che sia molto più importante avere un atteggiamento di profondo rispetto verso il popolo polacco e che da questo punto di vista affrontiamo i problemi del nostro comune passato e futuro”.
    Anche la parte economica dei colloqui si è svolta con buoni esiti. Finalmente è stato raggiunto l’accordo sulla costruzione di una seconda linea di gasdotti attraverso la Polonia, il che permetterà alla Russia di tenere maggiormente a bada l’Ucraina nelle questioni riguardanti le tariffe e i furti del gas di transito. Inoltre sono state rivedute a favore di un abbassamento le quantità di gas russo fornito alla Polonia, visto che l’economia polacca, dato il rallentamento del suo sviluppo, non ha bisogno di una simile quantità di combustibile azzurro.
    Tirando le somme, possiamo dire che Vladimir Putin si è guadagnato un altro alleato e partner e, cosa particolarmente importante adesso, un intercessore per la Russia nella NATO.
Ilja Rudnev

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