Numero 12(57)
La Chiesa contro la pornografia
Le autorità italiane hanno bloccato l’accesso a cinque siti internet che contenevano materiali blasfemi dal punto di vista della Chiesa cattolica.
Fra questi materiali c’erano espressioni offensive nei confronti della Madonna e raffigurazioni di carattere pornografico. “L’arresto” dei siti è avvenuto in seguito ad indagini poliziesche durate due anni, iniziate dopo la pubblicazione di un articolo relativo ai siti blasfemi sull’Osservatore romano. C’è da rilevare che la pubblicazione di materiale ingiurioso per i cattolici rimane illegale in Italia.
Attualmente sulle pagine principali di tutti e cinque i siti si comunica che sono stati chiusi dalla polizia, dietro la sanzione del procuratore di Roma. Inoltre, nel corso delle indagini è stato arrestato un giovane che abita a Roma. Le autorità stanno decidendo quali accuse possano essere avanzate nei confronti dell’arrestato: nella migliore delle ipotesi, riuscirà a cavarsela solo con una multa, altrimenti gli toccherà finire dentro.
Più probabilmente, il romano arrestato diventerà l’unico convenuto in questa causa. I contenuti di tutti e cinque siti hanno provenienza italiana, ma materialmente i siti e i loro operatori si trovano su territorio statunitense, fuori della giurisdizione delle leggi italiane. Anzi, la legislazione americana, che garantisce la libertà d’espressione, non consente di procedere contro i blasfemi.
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