Numero 14(59)
Minoranza propositiva? No! Combattiva
Autunno caldo, anzi, caldissimo per la politica italiana.
L’opposizione si sta preparando a dare battaglia sulle promesse non mantenute (a suo dire) dalla maggioranza, ma di più sui risultati della politica governativa di quest’ultimo anno (inflazione al 2,3 %, aumento del costo della vita ed altro ancora). La minoranza parlamentare in questo ennesimo tentativo di prendere in castagna il governo, è aiutata dai girotondisti, esponenti moderati e meno della cultura di sinistra che un bel giorno, presi dallo scoraggiamento più profondo nel vedere l’inettitudine dei politici di sinistra, hanno dato avvio a questa nuova forma di protesta pacifica contro il governo, da una parte, per spronare la minoranza dall’altra. Non so però se una simile presa di posizione di questi arditi della piazza, con i loro girotondi, balli e musica, il sorriso stampato sulle labbra, qualche ornamento floreale e un abbigliamento molto casual, magari firmato, porti a qualcosa di costruttivo o sia la solita esternazione estemporanea di gruppettari disorganizzati. Certo, la libertà di manifestare è il punto di forza, non di debolezza dei nostri sistemi democratici. Ma il punto non è questo. Piuttosto il problema si pone quando il vertice politico della sinistra italiana è meno visibile e credibile dei girotondini nei confronti dell’opinione pubblica. Per semplificare si potrebbe dire che chi è comandato ha più potere di più di chi comanda. E ciò non piace certo all’establishement di sinistra (non piace a nessuno essere scavalcato), che fatica ad individuare una strategia opportuna per diventare vera opposizione alla maggioranza ed è sempre meno vicino a quegli elettori che l’ hanno votata. Se la sinistra moderata, mi correggo, se i dirigenti di questa sinistra italiana che ambisce di sedere a fianco delle più blasonate sinistre europee, uscissero da quella sfera fumosa di ambiguità, forse potrebbero essere maggiormente propositivi, anche nei confronti della maggioranza su questioni di interesse comune come l’inflazione, l’immigrazione, la tutela delle famiglie, il calo delle nascite e così via. Tali temi potrebbero veramente diventare un terreno di confronto positivo tra i due schieramenti parlamentari. Invece si assiste alla solita burletta d’infimo rango che vede la sinistra scagliarsi contro personaggi e situazioni della maggioranza che al momento godono ancora del favore della maggior parte degli italiani. C’è uno stile anche nel fare opposizione, ma questo non lo si può inventare. Ben vengano allora gli stimoli di piazza se servono a svegliare chi sta in alto. Un’opposizione costruttiva e propositiva in Italia manca. Mi piacerebbe vedere una minoranza che condivide, non solo che combatte.
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