Numero 14(59)
Chiesa cattolica: in Russia siamo perseguitati su larga scala
Tadeus Kondrusevic, il capo della Chiesa cattolica romana in Russia, ha lanciato un appello ad organizzazioni internazionali e russe impegnate nella salvaguardia dei diritti umani. Nella rispettiva lettera egli protesta contro “una campagna anticattolica in grande scala”, svolta in Russia, comunica il giornale britannico The Guardian.
“Di nuovo davanti ai nostri occhi si ripete il dramma della Chiesa cattolica in Russia, che aveva già subìto persecuzioni feroci nel XX secolo”, dice Kondrusevic. “Dopo dieci anni di un difficile periodo di ricostruzione, ora la Chiesa deve di nuovo affrontare un periodo di prova”.
L’arcivescovo fa notare che quest’anno a cinque sacerdoti cattolici stranieri è stato negato il visto d’ingresso. La settimana scorsa ad un altro prete cattolico, padre Edward Mazkevic, non è stato permesso di attraversare la frontiera bielorusso-russa.
L’arcivescovo rileva diversi ostacoli creati per i cattolici russi intenzionati a costruire nuove chiese, nonché il numero sempre maggiore di profanazioni delle chiese già esistenti.
“Nell’ambito di questa campagna si crea intenzionalmente l’immagine di un nemico personificato dalla Chiesa cattolica”, aggiunge Tadeus Kondrusevic.
La tensione nel rapporto tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa russa è sorta dopo la decisione del Vaticano di ripristinare alcune diocesi cattoliche in Russia, e si aggrava sempre di più dopo le visite del Papa in alcuni Paesi della CSI.
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