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Numero 14(59)
Brutte notizie dall’Afganistan

    Pare che l’Afganistan abbia riconfermato la propria reputazione di Paese delle brutte notizie.
    Nella città afgana di Kandagar è stato commesso un attentato al Presidente del Paese Hamid Karzai. Il leader afgano è arrivato a Kandagar, città considerata caposaldo dei talebani, per festeggiare le nozze del fratello minore. Nel momento in cui Karzai stava uscendo dalla residenza del governatore provinciale, gli hanno sparato contro. Karzai è rimasto vivo solo grazie alla bravura delle sue guardie del corpo (. marines americani), e alla fortuna (l’attentatore, una guardia afgana, ha mancato il tiro pur sparandogli due volte a bruciapelo). Quanti terroristi fossero in tutto non si sa. Si comunica solo che si sono avvicinati tutti alla residenza del governatore di Kandagar in motocicletta. Tutti gli uccisi avevano la divisa dei soldati dell’esercito governativo dell’Afganistan, ma non si è riusciti a stabilire, a caldo, chi quegli uomini fossero in realtà.
    Nel corso della sparatoria sono stati feriti il governatore di Kandagar Hul Aga Sherzai e una guardia americana. Karzai è rimasto illeso.
    Alcune ore prima dell’attentato contro il Presidente afgano, nel Paese aveva avuto luogo un altro atto terroristico clamoroso, a Kabul. Nel centro della capitale, sotto la sede del Ministero delle informazioni, sono esplose due bombe, una dopo l’altra. La prima ad esplodere era stata messa in un taxi parcheggiato di fronte all’ingresso nel ministero; l’altra bomba, nascosta poco lontano, era già stata innescata, quando nel luogo della prima esplosione è accorsa una folla. Secondo diverse informazioni, in questo incidente sono morte dalle 15 alle 22 persone.
    Il direttore della polizia di Kabul ha detto che l’attentato è stato organizzato dai guerriglieri di “Al-Queda”, sostenitori del “Taleban”, oppure i terroristi legati a Hulbeddin Hekmatiar, un radicale islamico, ex primo ministro dell’Afganistan. Ciò, in particolare, significa che sono quasi nulli i risultati dell’operazione svolta dagli USA e dai loro alleati, mirata allo sterminio dei talebani.
    A parte la lotta ai talebani e ai loro sostenitori, le nuove autorità del Paese devono far guerra ai baroni della droga. Sembra che stiano perdendo anche questa guerra, perché non dispongono di un forte esercito regolare, capace di distruggere i reparti della mafia della droga. Quindi, le esplosioni e l’attentato possono essere solo un avviso mandato dai produttori e dagli spacciatori della “morte bianca”.

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