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Numero 2(66)
La Russia e la NATO più vicine, per merito dell’Italia

    Il 10 febbraio, in Italia è stato, in visita ufficiale, il ministro della difesa della FR Serghei Ivanov che ha avuto dei colloqui con il suo collega italiano Martino. I ministri hanno discusso i problemi della lotta al terrorismo internazionale, la crisi irachena e la situazione sulla penisola Coreana e in Afganistan, nonché le questioni dei contatti bilaterali militari e d’industria bellica.
    Dopo la fine dei colloqui, il ministro della difesa dell’Italia ha detto che la lotta al terrore internazionale ha reso più vicine la Russia e la Nato, mentre a promuovere e ad organizzare tale ravvicinamento è stata l’Italia. Parlando delle discussioni, avute con il collega russo sul problema della lotta al terrore internazionale, Martino ha sottolineato che le posizioni dell’Italia e della Russia in quest’argomento sono molto vicine. “Il terrorisimo è la maggiore minaccia affrontata oggi dalla comunità internazionale”, ha sostenuto lui. Commentando l’operazione antiterroristica in Afganistan, Martino ha espresso la soldarietà con l’opinione di Serghei Ivanov, secondo il quale, a parte il supporto militare, bisognerebbe consolidare l’auterevolezza del Governo attuale a Kabul.
    Il ministro della difesa italiano ha affermato che non conosce dettaglatamente il piano franco-tedesco di mandare in Iraq “i caschi azzurri”, per cui per il momento preferiva astenersi dai commenti. Per evitare le azioni di forza come soluzione del problema iracheno, ha detto Martino, Baghdad deve eseguire le deliberazioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU, a partire dalla risoluzione 1441.
    A sua volta, Serghei Ivanov, parlando ai giornalisti a Roma, ha rilevato che la Russia spera di aumentare il livello di interazione con l’Unione europea, tenendo conto del fatto che l’Italia, definita da lui “un partner non solo molto importante in tutti i settori, ma anche opportuno”, fra poco presiederà quest’organismo. Il ministro russo ha ribadito che uno degli aspetti di quest’interazione potesse essere la cooperazione bellica-industriale. A sua detta, si tratta, in particolare, “di fornire i sistemi di trasporto a doppio uso, nonchè le attrezzature logistiche e ausiliarie”. “Ci rendiamo conto che la locomotiva di tale cooperazione, all’interno dell’UE, potrebbero essere tre Stati: la Francia, l’Italia e la Germania”, ha sottolineato lui. Serghei Ivanov ha invitato il suo collega italiano di fare una visita di risposta in Russia.
    Parlando della situazione irachena, Ivanov ha rilevato che qualsiasi iniziativa nei confronti dell’Iraq deve partire dagli Ispettori internazionali. “Noi riteniamo che i più autorevoli sono gli Ispettori internazionali, nei quali abbiamo piena fiducia”, ha sostenuto lui. Serghei Ivanov ha dichiarato la disponibilità della Russia a far avere all’ONU gli aerei da ricognizione per il monitoraggio aereo del territorio iracheno. “Abbiamo esperti competenti e aerei da ricognizione che possono essere forniti agli Ispettori”, ha affermato Ivanov. In alcune regioni vicine all’Afganistan esistono i campi di preparazione dei terroristi, compresi quelli ceceni”, ha detto il ministro della difesa della FR. “Questi terroristi possono assestare un colpo con le armi della distruzione di massa e con le sostanze avvelenanti in qualsiasi punto del mondo, inclusa l’Europa”, ha sottolineato lui. La situazione in Afganistan suscita preoccupazione in Russia, ha detto Serghei Ivanov. A sua detta, le cellule terroristiche dell’Al Queda e del Taleban ora non possono tornare al potere, ma non sono distrutte, né eliminate. Il ministro ha ribadito che nel mondo operano molti gruppi terroristici. Ivanov ha poi, aggiunto che, come il suo collega italiano, ritiene necessario “aumentare il ruolo del Governo centrale in Afganistan, perché abbia più forze e capacità per ripristinare l’ordine nel proprio Paese”. Proprio sotto quest’ottica, ha sottolineato Ivanov, concepiamo la soluzione strategica del problema afgano.

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