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Numero 4(49)
Processo Miloshevic: Slobodan contrattacca

    Il processo contro Slobodan Milosevic, ex Presidente della Iugoslavia, finalmente iniziato all’Aia, invece di diventare una nuova Norimberga, come si proponevano i suoi organizzatori, sta diventando piuttosto una nuova Lipsia, dove a Milosevic è assegnata la parte di Dimitrov, accusato di aver appiccato il fuoco al Reichstag.
    Legale di formazione, Milosevic ha rinunciato agli avvocati e ha messo a base della sua difesa l’accusa rivolta contro i suoi giudici: sostiene che essi sono ipocriti e che sono intenzionati a fare di lui un capro espiatorio per l’errata politica dei dirigenti occidentali, mirata alla scissione della Iugoslavia. Egli ha accusato il Tribunale internazionale per l’ex Iugoslavia di “falsificare l’accusa” contro di lui e di “distorcere il vero, riguardo a quanto è successo in Iugoslavia”. Proprio a questo è stato dedicato il suo intervento preliminare nella corte, durato quattro giorni. Al documentario che secondo Carla del Ponte confermerebbe la colpa di Milosevic per aver svolto “pulizie” etniche in Kossovo, l’imputato ha risposto con la proiezione della sua pellicola sui bombardamenti della NATO nel 1999. A tutte le accuse circa la partecipazione ai massacri come quello dell’eccidio dei musulmani a Srebrenica, Milosevic risponde di non averne sentito parlare o di averne saputo solo dai rappresentanti dell’ONU. Inoltre, ogni volta richiama senza parere l’attenzione dei giudici sul fatto che i reati di guerra non sono stati compiuti solo dai serbi, ma anche da rappresentanti di altre nazioni che per qualche motivo sono assenti nella corte. Parlando della crisi del Kossovo, Milosevic usa destramente anche il fatto di essere stato contrastato da musulmani radicali: può pertanto dire che si trattava di una lotta contro i sostenitori di Bin Laden. I testimoni presentati dal Tribunale cedono sotto le cariche delle domande dell’ex dittatore o preferiscono evitare un interrogatorio incrociato. Secondo le stime degli esperti, Milosevic userebbe l’aula del tribunale come una specie di ribalta. Lui mira a dimostrare che tutte le accuse contro di lui vogliono deformare la verità per cercare di giustificare i bombardamenti sulla Iuguslovia, operati dalla NATO.
    Qualora questa situazione non cambi, il processo di Milosevic rischia di screditare notevolmente la giustizia internazionale in genere e il Tribunale internazionale per l’ex Iugoslavia in particolare.

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